PROMESSE DA MARINAIO E TANTO SFRUTTAMENTO
CNVVF TRA VIZI E PREGIUDIZI
Lavoratori,
la mattina del 27 Gennaio una forte componente della Banda musicale dei vigili del fuoco si è esibita in piazza viminale rivolta verso il “Palazzo” manifestando e rendendo pubblica la loro situazione di sottoprecariato, chiedendo un incontro con il Ministro ed ottenendo di essere ricevuti dal sottosegretario.
In questo incontro la parola d’ordine del sottosegretario è stata TRASPARENZA ed impegno per dotare il CNVVF come le altre istituzioni di una Banda musicale di riferimento istituzionale.
A quasi due settimane dall’incontro con il sottosegretario ed il capo del corpo, non si hanno ancora notizie sulla veridicità delle promesse fatte sul futuro della banda musicale dei vigili del fuoco, anzi, come atto di trasparenza del sottosegretario, l’USB viene sentita su tavoli separati su argomenti di così peso ed importanza per il futuro del CNVVF, venendo meno alla sua funzione di garanzia e di pluralità del dibattimento.
Sempre ripercorrendo l’incontro del 27 Gennaio, si vuole ricordare che Il capo del corpo in un passaggio particolare, marcava il fatto che i musicisti della banda erano contenti della situazione di sotto precariato e soddisfatti di quei giorni di lavoro gentilmente concessi dall’amministrazione, dimenticando magari un grosso particolare, che la stessa mattina c’erano quasi 30 precari su quasi 70 della stessa banda, che protestavano per la situazione di sfruttamento in cui versano. Delle contraddizioni sul principio di verità stessa.
Altri passaggi di particolare interesse sono le ultime audizioni bandite dal capo del corpo, le quali non fanno altro che allargare gli scranni del precariato, differentemente l’USB ne chiedeva la motivazione della riapertura chiedendo quale sia la pianta organica della banda musicale ed in base a quella quali erano le figure mancanti, ma sempre insistendo sulla richiesta di istituzione ordinamentale della stessa banda tramite l’apertura di un tavolo tecnico politico.
Tanto per essere tassonomici, queste audizioni avevano lo scopo di certificare l’idoneità dei partecipanti, e non le capacità, in pratica si evince che la parola idoneità musicale definisca se il candidato può fare musica, se può fare l’orchestrale, se può suonare quel determinato strumento, anche se questi sono step già superati da chi ha un diploma di conservatorio.
Le audizione dovrebbero servire a garantire un certo standard qualitativo musicale per chi aspira a partecipare alle attività della compagine musicale. Quali sono questi standard qualitativi? Evidentemente non era questo l’interesse. Ancora più buffo è il tentativo maldestro di dare una parvenza di legalità nel dotare l’organo della commissione esaminatrice di un vero maestro direttore, ma tralasciando volontariamente che a dirigere la Banda musicale si ha personale non allineato con i requisiti di maestro direttore richiesti nella stessa amministrazione della porta accanto ( Banda Musicale della Polizia di Stato).
Non rispondono a nessuna di queste domande, solo promesse che oramai si possono definire disattese.
L’UNICA COSA CHE SI PRESUME, A DETTA DEL CAPO DEL CORPO, È CHE UN LAVORATORE PRECARIO SIA FELICE DELLE GRAZIE RICEVUTE DA LUI STESSO. QUESTA È LA MENTALITÀ CON CUI SI GUARDA AL CNVVF, ANCHE RIFERENDOCI AL DOCUMENTO DI RIORDINO DOVE SI PRECARIZZA IL CNVVF A DISCAPITO DELLA SALVAGUARDIA DEL PAESE E LA CERTEZZA DEL SOCCORSO, E DOVE I RAPPORTI SINDACALI SONO APERTI SOLO A CHI SI ADEGUA.
UN GIORNO NON LA RINGRAZIEREMO SOLO NOI, MA ANCHE TUTTA L’ITALIA.
L’USB A FRONTE DELLA DENUNCIA DELLA IRRICEVIBILITÀ DEL DOCUMENTO DI RIORDINO, HA PRESENTATO LA SUA PROPOSTA.
Ci aspettano chiarimenti anche sulla riforma del DPR 76, altro avvenimento coperto da una cortina fumogena, dove pure qui si ha la propria proposta da depositare.Ci aspettiamo risposte sul futuro della Banda Musicale, dove anche qui si ha pronta la proposta di riordino della Banda del CNVVF.
Si hanno le idee chiare per ridare delle basi solide al CNVVF e porre fine ad un sistema di precariato, e ridare professionalità ad un mestiere molto pericoloso.