PROCEDURA DI RAFFREDDAMENTO UMBRIA DEL 9/06/2016
Lavoratori,
nella giornata di oggi, abbiamo partecipato all’incontro per la conciliazione a seguito dello stato di agitazione indetto da USB per lo spinoso argomento della pausa pranzo del personale VVF con turnazione giornaliera.
Molto sentito il tema di oggi, tanto che della delegazione di USB facevano parte rappresentanti regionali e nazionali. All'inizio della riunione abbiamo evidenziato alla commissione paritetica, l'anomalia che la decisione del dipartimento avesse scelto il direttore regionale come presidente ,visto che era lui chiamato in causa da questa organizzazione.
Nell'eviscerare il problema siamo partiti dal principio generale dettato dal CCNL e suo integrativo, in base all’art. 29 del contratto integrativo del 2000, l’Amministrazione ha la possibilità, di concerto con le OO.SS., di trovare una soluzione a questa problematica, partendo dal ruolo del personale tecnico per arrivare al personale amministrativo tutto.
Proprio il succitato articolo infatti recita che: “l’orario del personale tecnico non inserito nei turni di guardia potrà essere articolato, da parte del Dirigente responsabile d’intesa con le OO.SS. locali, secondo le esigenze dell’Ufficio presso il quale presta servizio e nei limiti delle prestazioni rese dal restante personale.”
E’ proprio in evidenza in questi giorni il particolare impegno del personale VV.F. in forza al Comando di Terni per lo sciame sismico che si sta verificando nelle zone di sua competenza; questo evento avvalora l’efficacia di un accordo che determini la peculiarità del nostro lavoro, il quale non può essere compresso dentro un articolato di legge uguale per tutti i lavoratori della P.A.
I rilievi che il direttore ci dice siano stati mossi dagli enti di controllo statali, si potrebbero giustificare con la motivazione che tutti i settori del C.N.VV.F ruotano intorno al SOCCORSO, e che quindi da questo non possono prescindere!
A tutto ciò, aggiungiamo noi, in attesa della tornata contrattuale, nell’ottica della quale impiegheremo tutte le nostre forze, al fine di migliorare queste anomalie.
In coerenza con la nostra attività conflittuale, dato che non si è trovata soluzione alla vertenza, USB non ha conciliato ma ha rilanciato lo stato di agitazione per tutto il personale del Corpo a servizio giornaliero a cui non deve essere decurtata la mezz'ora della pausa pranzo.
Teniamoci pronti, perché solo con la lotta potremo riconquistare dignitose condizioni nostro lavoro.