PROCEDURA DI CONCILIAZIONE PADOVA

Padova -

 

Martedì 5 febbraio siamo stati convocati alla procedura di conciliazione a seguito della vicenda “formazione”, materia presa sottogamba dall’attuale dirigente che ha preferito non presenziare alla riunione programmata in dicembre, senza delegare con pieni poteri nemmeno il funzionario di settore.

Alla luce di un verbale vuoto siamo stati costretti ad intraprendere l’ennesima mobilitazione per avere delle risposte chiare e per non vedere relegato il ruolo del sindacato a “comparsa”. Mobilitazione come al solito non seguita dalle altre OOSS che hanno preferito prendere i soliti accordi verbali.

A presenziare la riunione il direttore della Lombardia, in quanto non aveva senso scegliere il direttore del Veneto incontrato pochi giorni fa per la formazione e che nemmeno ha risposto alla nostra nota inerente il comportamento tenuto dal dirigente di Padova.

Come preventivato, la proclamazione dello stato di agitazione ha sortito degli effetti. Primo fra tutti ha evidenziato la necessità di stabilire delle corrette relazioni sindacali e in secondo luogo che l’organizzazione del lavoro deve essere condivisa con i lavoratori.

Abbiamo sanato alcune posizioni riguardo il pagamento delle guide (art.28), abbiamo ribadito che il personale inviato a corsi di formazione e/o re training è considerato in servizio e quindi non è giustificata la continua cancellazione di ferie o il mancato rispetto della quota del 20% ad esso riservata.

Riteniamo necessaria più trasparenza nella scelta dei discenti da avviare ai corsi di formazione evitando “preselezioni” che alimentano un sistema clientelare, non concepibile dalla nostra O.S.

Da segnalare la considerazione del dirigente di Padova, che sebbene concordi su tutto , ha riferito che ha rispetto per tutte le Organizzazioni Sindacali e per questo motivo continua a convocarci anche se non sarebbe obbligato e seppur qualche rappresentante sindacale di altre sigle abbia chiesto proprio questo: l’esclusione di USB dai tavoli. A questo abbiamo replicato al dirigente consigliando di valutare le conseguenze di tale azione visto la solidità della nostra OS sia come numero di iscritti che di sostenitori, per il rappresentante sindacale che ha fatto questa richiesta nulla di nuovo, non è questo il modo di imbavagliarci, anzi.

Si è sempre cercato di screditare tutte le nostre azioni di lotta per poi, però, trarne vantaggio.

Indennità di missione, art.28 ore di guida, auto di servizio per tutto il personale, mobilità e formazione trasparente, partecipazione del personale all’organizzazione del comando, tutti successi di cui USB  va fiera e certamente continuerà a “battagliare” contro chi crede di disporre della regia di un comando in autonomia e con le regole univoche.

Visto la volontà del dirigente di rivedere alcuni suoi atteggiamenti e il fatto di aver appoggiato le nostre recriminazioni, abbiamo scelto di conciliare. Verbalizzando che l’organizzazione del settore formazione riesce ancora a sostenersi grazie allo spirito di abnegazione del personale altrimenti sarebbe già tutto colassato. 

Nel frattempo che produciamo questo comunicato, il comando ha divulgato una nuova disposizione di servizio esplicativa sull’art.28 e ore di guida, ci ha fatto pervenire l’informativa sulla mobilità interna (anche questa costata diversi scontri con il dirigente) e una convocazione per il prossimo 20 febbraio 2019 in merito ai criteri di accesso ai corsi di formazione, ai numeri minimi in servizio e all’organizzazione dei re-training. Il 12 invece siamo convocati su nostra richiesta per la mobilità interna.

USB anche questa volta ha dimostrato di avere una dignità, la stessa che ha il lavoratore che continuamente deve sopportare perdite di diritti a favore della produttività e degli obiettivi di una classe dirigente che risulta tra la più retribuita di tutto il pubblico impiego ma, allo stesso tempo, la più grande scaricabarile.