PROBLEMATICHE DEL SETTORE SAF EMILIA ROMAGNA

Bologna -

 

Al Direttore Regionale dell’ Emilia Romagna

Ing.  Michele  De Vincentis

 

Epc A tutti i Comandanti della Regione

 

 

Oggetto: Problematiche del settore SAF Emilia Romagna

 

A seguito di numerose segnalazioni giunte dai vari territori della nostra regione, portiamo alla sua attenzione le problematiche e le criticità del settore SAF, in particolare ci riferiamo al graduale passaggio del personale al livello SAF Basico (adeguamento alla normativa per i lavori in quota del C.N.VV.F.). USB fin da subito ha manifestato dubbi e perplessità sull’applicabilità del progetto, intervenendo a livello centrale, portando all’attenzione i problemi che purtroppo oggi si stanno riscontrando. Inutile dire che siamo rimasti inascoltati, abbiamo ricevuto dall’amministrazione solo vaghe rassicurazioni, ma nessuna concreta risposta operativa.

In primis abbiamo posto l’accento sulle disposizioni transitorie, che sono insufficienti ed interpretabili, questo ha determinato disomogeneità di applicazione tra i vari Comandi, anche in Emilia Romagna. Oggi siamo di fronte ad un paradosso: la volontà dell’amministrazione di aumentare la sicurezza e la professionalità in ambito SAF, senza disposizioni chiare e precise, rischia nei fatti di avere l’effetto opposto. Per meglio comprendere quanto sopra esposto, riassumiamo di seguito la situazione attuale dei livelli di formazione SAF presenti in ogni comando:

- Personale 1A

- Personale 1B in attesa di essere standardizzato al basico

- Personale ex-1B standardizzato al basico con nuove manovre e nuove attrezzature

- Personale 2A in parte standardizzato e in parte no, non essendo chiaro se il livello avanzato necessiti di up-grade

- Personale SAF Basico dal 91° corso in poi che ha ricevuto una versione aggiornata del livello 1A dove è stato necessario sostituire alcune attrezzature con nuove, in conformità al SAF Basico, per l’adeguamento alle norme tecniche nei lavori in quota con l’utilizzo di funi.

 

In considerazione di quanto detto fin qui, vorremo sapere in quale modo la Direzione affronterà i problemi che si stanno creando, considerando che:

 

- Dal 91° corso in poi  il personale non conosce alcune attrezzature presenti nella sacca 1A in caricamento nelle partenze, anche se in via di sostituzione per adeguamento alle nuove normative; si aggiunge inoltre che gli stessi non hanno in dotazione il cinturone, considerando che in partenza di solito c’è un solo imbrago, tra l’altro diverso da quello previsto per il SAF Basico, doveroso porsi quesiti sulla sicurezza di questi lavoratori.

- Il personale 1B ancora in attesa di effettuare l’up-grade, dovrà procedere alla sospensione della qualifica, o si organizzeranno dei mantenimenti nella vecchia formula ex1B?

- Il personale SAF 2A non allineato al SAF Basico continua ad essere operativo e a coordinare mantenimenti e interventi con personale allineato al SAF Basico, si ritiene che questo sia corretto? Non si ravvisano problemi di coordinamento nelle manovre e di responsabilità?

 

In ultimo ci risulta che il sistema anticaduta per incendio tetto, composto da cavo d’acciaio rivestito in tessile e bloccante con dissipatore, adottato da questa direzione e utilizzato da diversi Comandi della regione non sia più in linea con le norme tecniche dal 2019. Quali soluzioni si pensa di adottare, considerato che in alcuni Comandi è utilizzato come unico sistema dal personale volontario privo di formazione SAF?

USB chiede che siano date linee guida comuni e condivise   da parte di questa Direzione per uniformare e agevolare questo periodo di transizione, sia per quanto attiene la gestione delle risorse logistico-strumentali, sia per la formazione di settore.

 

In attesa di un vostro cortese riscontro porgiamo Distinti Saluti.

                                                                      

                                                                                  

Coordinamento USB VVF Emilia Romagna