Pompieri senza risorse e ci si arrangia per far fronte alle magagne

Poca igiene sul luogo di lavoro, precari non rinnovati, mezzi vecchi e malconci. E' malcontento tra i vigili del fuoco

Sesto San Giovanni -

Più che pompieri, addetti tuttofare. Tra un incendio e l’altro, una manciata di Vigili del fuoco del distaccamento di Sesto nelle settimane scorse si sono alzati le maniche e hanno lavorato di buona lena per rimettere a nuovo la vecchia cucina.

Dalla Provincia è arrivato solo il materiale, neanche un euro — d’altra parte le casse piangono — per pagare la manodopera. E così alcuni ospiti della caserma di via Rovani hanno fatto da sé, rendendo di nuovo agibile il locale cucina e guadagnando così, se non denaro, qualche giorno libero in più per poter tornare a casa, al Sud.

Ma risolta una magagna, il 2013 della sede sestese si è aperto con gli stessi problemi di prima. Quelli denunciati con forza dallUnione sindacale di base: mancato turn over, qualifiche mai assegnate, precari non rinnovati. E poi ancora, scarsa igiene nella sede e mezzi totalmente inadeguati, vecchi e malconci.

Infine, fatta la cucina occorre trovare la cuoca: «Il bando doveva essere aperto entro fine 2012 — spiega Luigi Paonessa, delegato Usb — ma così non è stato». E resta, dunque, ancora aperta la questione dei pasti, dopo che a metà dell’anno scorso un centinaio di lavoratori in tutta la provincia, di cui due a Sesto, erano rimasti vittime di una pesante intossicazione alimentare.

LE CONDIZIONI DI LAVORO «Resta molto grave la situazione della pulizia dei locali

— continua il sindacalista —, ogni mattina viene una signora per tre ore ma non può bastare, siamo tredici persone ogni turno». Senza contare che la percentuale di pendolari, che quindi sono accasermati in via Rovani, è ben oltre il 50 per cento: «Sei, sette ragazzi per turno non sono della zona, è chiaro che le condizioni di vita devono essere migliorate».

Capitolo mezzi. A Sesto, su 3.000 interventi l’anno, 2.500 sono con l’autoscala. «In altri Comuni l’utilizzo è nettamente inferiore: allora perché non si fanno ruotare i veicoli tra i diversi distaccamenti, così da non far usurare solo alcune autoscale?». Infine le promozioni, ferme da anni nonostante gli anni di anzianità o i concorsi vinti. «Addirittura dall’inizio dell’anno quasi tutti i contratti a termine non sono stati rinnovati nonostante molti di questi ragazzi avesse vinto il concorso. E invece restano parcheggiati». IL MALUMORE DEGLI UOMINI Il mese scorso, intanto, l’Usb ha proposto ai pompieri milanesi un questionario di gradimento sugli aspetti più critici della gestione del comando provinciale, con cui le relazioni sindacali da due anni a questa parte sono — a voler usare un eufemismo — difficili. Rotazione del personale, questione del vitto, gestione dei servizi amministrativi: su tutti questi temi un’altissima percentuale di uomini ha bocciato i propri vertici.   www.ilgiorno.it/sesto/cronaca/2013/01/04/825025-vigili-del-fuoco-sistemano-cucina-no-soldi.shtml