POMPIERI FANTASMA. IL SERVIZIO ANTINCENDIO PORTUALE RISCHIA DI CHIUDERE!

COMUNICATO STAMPA

Nazionale -

Questo coordinamento provinciale RdB-CUB Vigili del Fuoco di Roma vuol portare all’attenzione della cittadinanza l’ennesimo sperpero di denaro pubblico che si sta consumando per mano del Dipartimento VV.F. . La storia nasce dalla cronica carenza di personale specialista nautico destinato a garantire il servizio antincendio portuale nei porti di Civitavecchia e Gaeta. Dopo le sollecitazione sindacali e quelle inoltrate all’Amministrazione centrale dal Dirigente provinciale di Roma e dal Direttore Regionale del Lazio, il Dipartimento VV.F. con non poche difficoltà riesce a reperire le risorse per organizzare un corso di formazione per “padroni di barca” e “motoristi navali”, proprio per appianare le carenze di specialisti nautici a Civitavecchia e Gaeta. Nel 2006 si procede alla preselezione dei discenti al corso e, sorpresa, la quasi totalità dei lavoratori residenti in queste città viene scartato perché nei requisiti richiesti c’è anche quello del limite di età che viene fissato a 35 anni. Con questo ostacolo insormontabile i “favoriti” risultarono essere i vigili con pochi anni di servizio e non residenti che, come si scoprirà più avanti, sfrutteranno la specializzazione per tornarsene velocemente a casa. Nell’estate 2007 il Comando di Roma organizza e avvia presso l’Istituto “Luigi Calamatta” di Civitavecchia il corso per formare otto specialisti portuali per Civitavecchia e nove per Gaeta; corso che si è concluso alla fine di ottobre 2007. Successivamente i neo-specialisti vengono inviati una parte a Trieste ed una parte a Napoli per “familiarizzare” con le unità navali antincendio di nuova generazione. Al termine di questo periodo, siamo alla metà di novembre 2007, il personale oramai formato anziché raggiungere le sedi che necessitavano di personale portuale rientra nei rispettivi comandi dove prestava servizio prima del corso, cioè: Asti, Como, Varese, Brescia, Milano, Modena, Bologna, Arezzo, Firenze, comandi che certamente non hanno porti dove poter esercitare le mansioni per cui il personale in questione è stato formato. Nel frattempo il Dipartimento VV.F., oltre ad non assegnare il personale a Civitavecchia  e Gaeta divulgava la circolare di mobilità che apre le porte di casa ai neo-specialisti. Ora noi non ce la prendiamo con dei lavoratori che, datagli la possibilità, cercano di tornarsene a casa o nelle vicinanze, ma con una amministrazione che prima spende decine di migliaia di euro per formarli e subito dopo è pronta a trasferirli senza curarsi del vuoto di organico che lasceranno. Va aggiunto che nella stessa circolare del Dipartimento viene scritto a chiare lettere che il personale che non ha turn-over non può essere messo in mobilità, e in questo caso non ci sarà nessuno che li rimpiazzerà..Preso atto di quanto la Direzione Centrale per le Risorse Umane si apprestava a fare, la RdB-CUB (l’unica organizzazione sindacale ad averlo fatto!) ha scritto immediatamente al Capo Dipartimento Prefetto Giuseppe Pecoraro senza avere nessuna risposta; anche se pochi giorni dopo, ed esattamente il giorno 13 febbraio u.s. esce una nota delle Risorse Umane che assegna finalmente a Roma (Civitavecchia) e Latina (Gaeta) i neo-specialisti portuali. Il giorno 14 febbraio, sempre dallo stesso ufficio, esce un’altra nota che differisce a 10 marzo p.v. l’assegnazione di alcuni di loro. Ciliegina sulla torta, il giorno 15 febbraio esce un’ennesima nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane che manda a casa (Livorno, Sassari, Napoli) quasi totalità dei neo-specialisti che hanno svolto un apposito corso per coprire le carenze di portuali nei due porti Laziali. Crediamo che questo sia lo specchio che riflette l’ennesimo sconsolante episodio di disorganizzazione di un Dipartimento che ha uffici che lavorano a danno di altri, causando una discontinuità del servizio portuale in due realtà così importanti per il traffico navale, a causa della sottrazione di personale appositamente formato.