Pistoia recupero infortunato in data 15/08/2007: la delusione dei Vigili del Fuoco
COMUNICATO STAMPA
Usciamo dal silenzio, lo dobbiamo fare, purtroppo, solo come sindacato. Quotidianamente rischiamo del nostro, talvolta la vita al servizio degli altri, questo spero ci sia riconosciuto, ci troviamo adesso a dover difendere l' operato e l' onore dei Vigili del Fuoco sempre più delusi nel vedere il proprio lavoro, la propria professionalità, vanificata da chi poco si preoccupa dell' oggetto ultimo del soccorso: il cittadino in difficoltà. I fatti in questione sono purtroppo ben noti: il recupero di un infortunato caduto in un dirupo in data 15 agosto poi deceduto, ci sollecitano questo nostro intervento verso la stampa i componenti del Nucleo Elisoccorso VF di Arezzo, intervenuti con l' aeromobile Drago, ed il personale del Comando di Pistoia, al fine di fare chiarezza una volta per tutte sul ruolo dei VF . Premettiamo che nessuno dei Vigili che erano sul posto ha competenze mediche specifiche, siamo bensì formati con corsi avanzati di soccorso a traumatizzato (BLS, SVT, TPSS per coloro ai quali gli acronimi suonano familiari), non ci interessa criticare le valutazioni di altri (per questo ci sono altri organi competenti, se ne dovesse ricorrere il caso), vogliamo entrare però nella dinamica del dispositivo di soccorso. Pare che il ferito sia stato trovato alle ore 12 circa, il 118 attiva il 115 di Pistoia verso le 14, due ore dopo (?), alle 14.40 i Vigili sono sul posto, alle 15 la persona è recuperata e disponibile alle cure del personale sanitario, nel frattempo, partito dal nucleo elicotteri di Arezzo, Drago 53 è sul posto, operativo, ha a bordo equipaggiamento medico ed ha già richiesto ed ottenuto dalla Aviazione Militare il nominativo SAR necessario per il trasporto come eliambulanza. Manca solo un sanitario che salga a bordo, questo vuole la norma. Il personale sanitario non sale sull' elicottero, non c' è copertura assicurativa ?? non ne ricorrono gli estremi di gravità ?? Questo abbiamo letto sui giornali tutti quanti, non entriamo nel merito. La regione garantisce il soccorso con eliambulanza medicalizzata, Pegaso, lo vediamo quotidianamente intervenire su situazioni particolari per urgenza, non sarebbe stato in ogni caso necessario, sul posto c' era comunque una eliambulanza: dei protocolli assurdi farraginosi, oscuri pure agli scriventi, ne hanno impedito l' utilizzo. Tanto lavoro per nulla: dall' arrivo al recupero venti minuti, la professionalità c' è tutta (20 minuti dopo, parrebbe, due ore di permanenza in fondo al dirupo), il mezzo aereo che non perde tempo e già alla 15 può volare verso l' ospedale, tempi presunti per il trasporto ?? pochissimi minuti, forse meno di cinque. Rimaniamo sconcertati da tutto questo, gli enti che dovrebbero vigilare a che il cittadino sia tutelato sono totalmente scoordinati tra di loro, la catena del soccorso si infrange sullo scoglio di un paese dove le competenze sono frammentate tra troppi soggetti. Intanto l' infortunato, giunto in ospedale, muore. Il soccorso va fatto gestire da professionisti che quotidianamente lo praticano, non da chi si improvvisa in una incarico. Il Capo Squadra Vigilfuoco sul luogo dell' evento ha lasciato libero Drago 53 solo dopo che il ferito era stato portato via dall' ambulanza (su ruote). Non poteva fare diversamente, siamo culturalmente portati a scegliere la via che riteniamo di maggiore tutela per la persona in difficoltà (prescindendo da considerazioni di stretta competenza medica), in ciò siamo supportati da anni ed anni di esperienza. Questo non vuole essere un documento di condanna o di accusa verso soggetti specifici, vogliamo solo ribadire che il personale Vigilfuoco intervenuto ha agito secondo protocolli propri volti alla maggiore tutela della persona, ha agito con solerzia e professionalità, non gli è stato consentito, da motivi indipendenti dalla propria volontà, di terminare il soccorso in autonomia. Il problema c' è ed è di frammentazione, di raddoppio di competenze, di mancanza di coordinamento: esiste sul territorio una categoria di professionisti, i Vigili del Fuoco, in grado di gestire l' emergenza, deve essere riconosciuta loro questa funzione, altrimenti le storture sono inevitabili. Questo non è il primo caso di “errore di comunicazione istituzionale” avvenuto in regione tra Vigili del Fuoco ed altri enti. Chiediamo che si aprano dei tavoli specifici dove si affrontino i problemi evidenziatisi in questa ed in altre occasioni, chiediamo che il ruolo di coordinamento operativo, in caso di intervento contemporaneo di altri enti in collaborazione con i Vigili del Fuoco, debba essere fatto dalle sale operative dei Comandi Provinciali che meglio possono razionalizzare le risorse disponibili sul territorio. Siamo costretti a prendere questa posizione verso l' opinione pubblica dato che chi dovrebbe, i nostri dirigenti, non ritengono di dover intervenire a tutela del buon nome e dell'operato dei Vigili del Fuoco.
In allegato gli articoli della stampa.