PFAS: USB NON SI FERMA NELLA BATTAGLIA PER LA SALUTE DEI VIGILI DEL FUOCO

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COMUNICATO STAMPA

 


 

Dopo aver presentato, tramite una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, i risultati delle proprie analisi indipendenti, l’Unione Sindacale di Base (USB) prosegue l’attività di sensibilizzazione sulla grave problematica legata ai PFAS attraverso un ampio lavoro di mobilitazione, denuncia e confronto politico.

Interpellanza urgente alla Camera dei Deputati

Venerdì 26 settembre, grazie all’onorevole Traversi (M5S), è stata discussa un’interpellanza urgente al Ministro dell’Interno. In un’aula quasi deserta – segnale evidente della scarsa attenzione della politica verso questa emergenza – il sottosegretario Prisco ha fornito una risposta insoddisfacente, priva di soluzioni concrete e basata su un testo predisposto dal Dipartimento, senza alcuna reale consapevolezza del problema.

Nessuna risposta è stata data riguardo ai DPI contaminati da PFAS; è stata citata la circolare del 2019 sugli schiumogeni, rimasta lettera morta in molti comandi, e non è stata offerta alcuna chiarezza sulla composizione degli schiumogeni di nuova generazione. Anche sul fronte INAIL, la posizione del Governo resta ferma su un diniego formale: i Vigili del Fuoco non possono essere inseriti sotto tutela, poiché la normativa vigente non lo prevede. È evidente che occorre una modifica legislativa: è questa la battaglia che USB sostiene.

Iniziative e incontri politici

Il giorno successivo, ad Alessandria, USB ha incontrato l’europarlamentare Cristina Guarda (AVS), da sempre vicina e attenta al tema. Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i risultati delle analisi e le iniziative in corso, con l’obiettivo di promuovere un lavoro concreto anche in sede europea, ricevendo pieno sostegno.

Diffida al Dipartimento VVF e nuovi dati sanitari

A fronte delle mancate risposte da parte del Dipartimento VVF, USB – con il supporto dello studio legale Dini e Saltalamacchia e dell’Associazione Generazioni Future – ha proceduto con una diffida formale, fissando un termine perentorio di risposta.

La richiesta si rende ancora più urgente alla luce di ulteriori dieci esami sierologici recentemente acquisiti: nove confermano la presenza di ADV, mentre uno evidenzia valori eccezionalmente elevati di PFOS in un collega che purtroppo ha subito una recidiva tumorale.

Una rete sempre più ampia

USB ha rafforzato la propria rete di collaborazione scientifica e legale: oltre a Greenpeace, contribuiscono la Dott.ssa Murgia (ISDE – Medici per l’Ambiente), la Prof.ssa Marcolungo (docente di Diritto Ambientale all’Università di Padova) e l’Associazione Generazioni Future. Sul piano politico, il sostegno del Movimento 5 Stelle e dell’europarlamentare Cristina Guarda (Verdi/Alleanza Libera Europea) conferma la centralità della battaglia che USB porta avanti da anni per la salute e la tutela dei Vigili del Fuoco.

Conclusione

USB non si fermerà finché non verranno adottate misure concrete per la messa in sicurezza dei lavoratori e per la trasparenza sulle sostanze impiegate. È una battaglia di salute pubblica e di giustizia che riguarda non solo i Vigili del Fuoco, ma l’intera collettività.

Le rivendicazioni sono:

  • mappatura dei siti contaminati (sedi di servizio e attrezzature)

  • biomonitoraggio sanitario dell’intera categoria (personale in servizio, in quiescenza e volontari)

  • piano per l’eliminazione dell’esposizione lavorativa attraverso la transizione a alternative PFAS-free nelle divise e negli schiumogeni

  • inclusione del rischio PFAS nel documento di valutazione dei rischi

  • inserimento della categoria nell’INAIL

 

 

 

Il Coordinamento Nazionale USB VVF