Oganizzazione corsi primi e secondi cani
Alla Direzione Centrale per la Formazione
ing. Emilio OCCHIUZZI
e p. c. Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento
Prefetto Salvatore Mario MULAS
Tramite:
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Roberta LULLI
Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
ing. Fabio DATTILO
Al responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
dott.ssa Silvana LANZA BUCCERI
Oggetto: cinofili.
Egregio,
giunge alla scrivente che dopo la riunione del 5/6 febbraio tra la componente degli Istruttori Cinofili, è trapelata la notizia che si organizzeranno a breve, due nuovi corsi, rispettivamente per primi e secondi cani. La novità è che il corso dei secondi cani, avrà una durata di 4 mesi anziché 8.
Non si comprendono bene i motivi di questa scelta e si rimane perplessi nel comprenderne le motivazioni, soprattutto perché parte degli stessi Istruttori che l’hanno proposta (questa nuova formula), risultano quelli che nel settembre 2017, in occasione del primo Corso Sperimentale per i primi cani, si resero conto che la preparazione dei discenti non era ancora sufficiente per superare gli esami previsti al termine della prima parte del corso, che ricordiamo era costituita da quattro settimane sviluppate su quattro mesi, mentre l’intero corso era costituito in nove settimane). La questione si risolse, rinviando gli esami il mese successivo. Adesso ci si chiede, per quale motivo le cose sono cambiate. La risposta potrebbe essere quella che i corsi citati sono differenti, e cioè che la preparazione e l’esperienza dei conduttori/discenti è differente tra l’uno e l’altro corso. Il corso che si svilupperà in quattro settimane sarà per l’abilitazione dei secondi cani, quindi i discenti saranno sicuramente più esperti, mentre l’altro è stato invece organizzato per i primi cani e di conseguenza i conduttori erano alla prima esperienza e quindi con minore esperienza e competenza.
Detto questo però non si sono per niente considerati un’altra serie di fattori che invece il corpo docente, proprio per la loro esperienza doveva considerare. Non si sono considerati i tempi di attenzione dei cani e di conseguenza la capacità di apprendimento degli stessi.
Si è pensato ha organizzare un corso in maniera diversa dagli altri, contraddicendo quanto detto in precedenza per motivi che andranno evidentemente a soddisfare esigenze della componente umana dell’Unità Cinofila senza però rispettare quelle della componente animale. In tutte le discipline sportive praticabili con il cane riconosciute in ambito Internazionale, compresa quella del soccorso sportivo, vi è un limite di età da rispettare, dopo il quale, è possibile presentarsi a effettuare un esame di abilitazione o propedeutico a questa.
Il motivo di questo limite è finalizzato a tutelare il cane. E’ legato a quanto detto in precedenza, a rispettare i tempi di attenzione, a considerare la capacità fisica limitata dell’animale e di conseguenza di considerare le capacità di associazione e i tempi di apprendimento. E’ impensabile raggiungere dei buoni risultati senza rispettare questi elementi ed è ingiusto forzare i tempi per altro tipo di esigenze. Non rispettando questi aspetti, non rispetteremmo neppure i minimi standard di benessere animale, si porterebbero i cani a stress eccessivi e inaccettabili.
Ad avvalorare queste perplessità, vi è anche l’opinione di una parte della componente Istruttori che ha manifestato parere contrario alla realizzazione di un corso così ideato. In tutti i modi, sembrerebbe che, al fine di garantire a tutti i costi questo corso, si ricorrerebbe nuovamente alla figura del DOCENTE/DISCENTE, soluzione già utilizzata in passato (Corso di Formazione svolto a Volpiano, dal 5 novembre 2018 al 25 ottobre 2019), ma che non risulta oggettivamente essere corretta a garantire un normale e corretto svolgimento del corso. Una soluzione così ideata risulta essere una vera e propria forzatura, contrastante il buon esito del corso stesso.
Ci si chiede cosa succederebbe se il Docente/Dicente non superasse il corso. Verrebbe meno l’autorevolezza e le capacità dello stesso docente a valutare la componente discente. E magari qualcuno dei discenti risultati non idonei, potrebbe lamentarsi dell’insegnamento offerto dal Docente e fare un ricorso perché lese le pari opportunità.
Per non parlare delle conflittualità che potrebbero determinarsi a causa del fatto che il Docente/Discente si troverà a discutere sull’andamento dei singoli discenti e nello stesso tempo anche di se stesso. Questa formula, purché già adottata in passato risulta essere assurda e inaccettabile, non risulta essere utilizzata in altri corsi organizzati dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, tantomeno da altre Amministrazioni Pubbliche.
Si rimane in attesa di debito riscontro.
il Coordinamento Nazionale USB VVF