OBBLIGARE A PRENDERE LA PATENTE NON FUNZIONA

Bologna -

 

Alla C.A. del Comandante Provinciale di Bologna

Ing. Calogero Turturici

 

 

Oggetto: Risposta alla vs nota n 13009 del 26/04/2024

 

Abbiamo letto con interesse la risposta alla nostra nota del 24 aprile riguardante l’odg 533 del 18 aprile. Ribadiamo che USB da sempre, non da oggi si è schierata contro l’imposizione fatta agli autisti di secondo grado costretti a frequentare un corso per il terzo grado, questo per ovvie ragioni di sicurezza e responsabilità. Fare l’autista di terzo grado è un passaggio importante, che presuppone capacità diverse da quelle necessarie per un secondo grado, non comprendere questo significa sminuire il ruolo dell’autista dei mezzi pesanti di soccorso, perché l’autista nei Pompieri è quello che ti porta in sirena sul posto in sicurezza, con una certa celerità se la situazione lo richiede, è quello che deve garantirti l’acqua o la schiuma a seconda dei casi, la pressione giusta, è quello che ti fornisce e costudisce il materiale in caricamento e lo mantiene in ordine e assicura il collegamento tra la squadra e il mezzo, tra il mezzo e la sala operativa, è un ruolo centrale nell’operazioni di soccorso, soprattutto nell’incendio. Chi ha il primo e secondo grado non è ancora l’autista dei vigili del fuoco lo diverrà solo dopo apposita formazione e molta esperienza. Chi oggi possiede il secondo grado e vorrà intraprendere l’importante funzione di autista, allora si impegnerà in un percorso formativo che richiederà tempo e soprattutto motivazione, che non si può averla in modo obbligatorio. La guida in soccorso di un mezzo pesante è complessa, citare un articolo del codice della strada in modo strumentale, come nel documento da noi ricevuto, ci riferiamo al 177 del codice della strada banalizza la funzione dell’autista. Nel documento in oggetto si legge: “gli autisti NON SONO OBBLIGATI A NON RISPETTARE il Codice della Strada dovendo procedere secondo esperienza e capacità nel rispetto delle regole di COMUNE PRUDENZA e DILIGENZA in quanto la rapidità di intervento dei soccorsi deve essere assicurata, in primis, dagli obblighi in capo agli altri automobilisti e in capo agli agenti regolatori del traffico” (abbiamo mantenuto il maiuscolo come nel documento originale), ci appare riduttivo delle capacità richieste all’autista vigile del fuoco, , perché l’autista di un mezzo di soccorso non è Mosè, il traffico non è il Mar Rosso, non si apre per volontà divina, ma umana, l’umano per  natura ha carattere capriccioso, spesso l’autista in sirena si trova a dribblare tra il traffico, che caotico si dispone a caso a seconda di chi è presente in quel momento in strada, vecchi, neopatentati, assonnati, rimbambiti: c’è chi all’arrivo del mezzo all’improvviso inchioda come colpito da paralisi, c’è chi si butta sulla stessa direzione del mezzo di soccorso non capendo da quale direzione sta venendo, c’è chi con il cellulare in mano se ne frega e bellamente si piazza davanti, potremmo continuare a descrivere la scena, ma siamo certi che chiunque sia stato su un mezzo di soccorso in sirena conosce perfettamente, compreso il destinatario della di questo documento. Quindi? Di cosa parliamo? quale il messaggio sotteso? Se non sai guidare, andrai piano e chi va sano va lontano e si arriva quando si arriva? Ma il soccorso tecnico, non è urgente?  Urgente perché è indifferibile ma anche perché è celere, questa caratteristica è data da il tipo di scenario e a volte anche il minuto fa la differenza. Un autista di mezzi pesanti dei vigili del fuoco non deve essere un pilota di formula uno, ma deve comunque possedere alcune qualità, una di queste è certamente quella di sapersi districare nel traffico con destrezza e rapidità. Un lavoratore può essere un vigile del fuoco eccezionale, un USAR eccellente, un SAF magnifico, un NBCR meraviglioso, ecc.. ma non avere attitudine alla guida, se pur in possesso di un secondo grado. Non sono poche guide, un test e un esame pratico a farti autista, puoi aver preso il secondo grado con fatica e poi renderti conto che non è il tuo mestiere: guidare.   Fondamentale da parte dell’autista di mezzi di soccorso mantenere una guida prudente e diligente, ma questo deriva dalla sicurezza che si ha nel guidare mezzi pesanti in generale e in particolare quando questi sono con la sirena attivata, il solo possesso del secondo grado è un sine qua non, ma non è garanzia di esperienza. Nella risposta in oggetto si legge: Il possesso del II grado costituisce sicuramente una sicura garanzia di esperienza alla guida dei mezzi in sirena e probabilmente, una sufficiente garanzia di esperienza alla guida, non in sirena, di mezzi pesanti in fase di rientro dal soccorso. Non concordiamo, molti autisti con il secondo grado hanno una limitata esperienza di guida, spesso su mezzi piccoli guidati spesso in situazioni che non richiedono l’uso dei dispositivi luminosi ed acustici di soccorso. Molti vigili con il secondo grado non guidano mezzi pesanti da anni, metterli d’ufficio in un corso di terzo grado significa forzarli in un percorso formativo che non garantisce la qualità del futuro autista dei vigili del fuoco e si rischia uno scadimento del servizio di soccorso. La situazione che si sta delineando in questi anni, denuncia una politica dell’amministrazione centrale fallimentare, che non affronta il problema della carenza di autisti nel Corpo nazionale alla radice, demandando ai singoli dirigenti la risoluzione del problema, che non neghiamo, esiste e riteniamo che sia di difficile risoluzione, questo però non può giustificare l’utilizzo di metodi coercitivi che possano favorire lo scadimento del dispositivo di soccorso. Un lavoratore obbligato in un certo ruolo è un lavoratore meno motivato e quindi meno idoneo al servizio che si troverà a svolgere. Questa regola vale in generale e in particolare per l’autista.

L’amministrazione procederà pure per la sua strada, ma ci duole constatare una certa cecità e un progetto di corto respiro, vorremmo dai dirigenti locali un maggior impegno per sollecitare l’amministrazione centrale a svolgere il ruolo formativo che le compete e formare in sede di ingresso un numero congruo di autisti, partendo da una selezione mirata per questo importante ruolo.

Distinti Saluti                                                                                                                                                                                                         

Per la USBVVF

                                                                                                                                                Ciro Bartolomei