Non ci sono "carote" per tutti
Sulla circolare delle progressioni economiche e sulla concertazione
Non si è ancora spento l’eco dello Sciopero Generale indetto dal Sindacalismo di Base e dalla CGIL, pienamente riuscito in barba al silenzio e allo snobismo degli organi di informazione, che già si odono i richiami all’unità sindacale, nel nome della concertazione, da parte di autorevoli esponenti politici di opposizione e di governo. Le Piazze hanno invece confermato la necessità e la determinazione di milioni di Lavoratori, che attraverso il conflitto sociale intendono contrastare l’attacco proditorio alle loro tutele, portato dal neo-liberismo di questo Governo in perfetta continuità col liberismo temperato del governo di centro-sinistra. Questi Lavoratori rischiano di vedere deluse le proprie aspettative di lotta se la CGIL, che per bocca del Segr. Generale Epifani “boccia” il referendum per l’estensione dell’art.18 promosso da RdB, non rompe definitivamente con gli accordi di luglio ’93, continuando esclusivamente a perseguire il suo ruolo istituzionale nella concertazione.
E’ proprio il frutto della concertazione, la circolare del 18/10/02 che dà il via alla collocazione dei Lavoratori nelle varie fascie di retribuzione, a dimostrare quanto iniqua sia questa politica di compatibilità: non ci saranno “carote” per tutti ma, stante l’esiguità delle risorse che i confederali si sono adattati ad ottenere, solo pochi fortunati riusciranno a vedere soddisfatte le proprie aspettative.
La RdB/Cub ha dimostrato che un altro modo di fare Sindacato è possibile, riempiendo le sue manifestazioni di Lavoratori (cosa non affatto scontata),confermando che la fase del consociativismo per questi Lavoratori è da considerarsi definitivamente chiusa; noi non li deluderemo.