NO TAMPONE MA AUTOCERTIFICAZIONE, SE CI AMMALIAMO E' FINITA
Nessun tampone, nessuna dotazione specifica per evitare contagi interni, ma una semplice autocertificazione da firmare per proseguire il lavoro, come se nulla fosse: “Ma se ci ammaliamo noi è finita”.
Noi Vigili del Fuoco facciamo soccorso sempre. Usciamo tutti i giorni per aprire case, recuperare qualche cittadino, e mettere in sicurezza aree e siamo sempre a contatto con persone, ma non abbiamo dispositivi di protezione personale a sufficienza.
Un particolare che non può farci rimanere tranquilli: “Il problema è anche la vicinanza inevitabile tra colleghi nelle caserme come nei mezzi, e lì non abbiamo protezione di sorta a sufficienza”.
Una situazione che mette a rischio uno dei servizi fondamentali della nostra società: “Ognuno di noi è a rischio contagio, come tutti i cittadini, ma se ci ammaliamo noi è finita ed è per questo che riteniamo sia grave che non ci siano stati fatti i tamponi, oggi nessuno di noi sa se sta mettendo a rischio il collega, le persone che soccorriamo e le nostre famiglie”.
A Cosenza al momento l’unico provvedimento è la dilatazione dei turni con un orario da 24 ore e poi tre giorni consecutivi di riposo, ma i rischi sono comunque alti.
Come USB ci siamo mossi in queste ore per denunciare la situazione, sensibilizzando i colleghi e la cittadinanza.
Il COVID-19 può essere sconfitto ma tutti dobbiamo fare la nostra parte.
Il Governo deve far fare i tamponi e deve monitorare i Vigili del Fuoco che sono sempre in prima linea come i medici e gli infermieri.
La richiesta di firmare un autocertificazione che attesta lo stato di salute del singolo "pompiere", da parte del Dipartimento, è inaccettabile.
per il Coordinamento Nazionale USB VVF
Costantino Saporito