NO AGLI ABUSI DI POTERE
Il problema, generato dal dirigente, presenta diverse sfaccettature.
Un lavoratore sottoposto ad un altro lavoratore subisce ingiustizia;
un lavoratore -dirigente- abusa del potere;
un lavoratore -dirigente- disattende una direttiva di un suo superiore -Capo del Corpo-;
un lavoratore -Capo del Corpo- che non si vede e non si sente ; salga a bordo c…….!
In un paese alla deriva come un traghetto in fiamme in mezzo alla tempesta (con otto vigili abbandonati), un paese in cui è più importante fare un “inchino” che badare alla sicurezza dei cittadini, figuriamoci quanto possa “richiamare” la vicenda del vigile di Genova.
Ci aspetteremmo che un procedimento disciplinare costruito ad arte e premeditato nei confronti di un lavoratore non venisse accolto dagli organismi competenti che dovrebbero rigettarlo ed avviare d’ufficio delle procedure disciplinari, amministrative e penali contro il dirigente che con il suo modo di amministrare cagionare danni a destra e a manca.
I capi d’imputazione, da snocciolare uno ad uno come i granelli di un rosario : violenza privata, abuso d’ufficio, mobbing, stalking, interruzione di pubblico servizio, abuso di potere, induzione a compiere reato ………
Totale sostegno e vicinanza al collega di Genova
I vigili del fuoco hanno già una situazione precaria, delicata e compromessa (ferie negate, senza assicurazione, DPI scadenti, mezzi ad alta certezza di incidente);