L’IMBARAZZANTE IGNORANZA DEL DIPARTIMENTO

Padova -

 

Si è svolta ieri a Padova la procedura di conciliazione a seguito dello stato di agitazione di USB in merito alla distribuzione FUA 2020.

Come sempre accade, quando la distribuzione del FUA viene effettuata in questo modo, il Comando di Padova non riesce ad incentivare tutte le figure previste o in taluni casi incentiva chi non ne ha diritto creando una discrepanza “al risparmio” rispetto ad altre realtà del territorio nazionale che hanno trovato soluzioni più ragionevoli.

I punti del contendere erano due e riguardavano il responsabile di sala operativa e il capo partenza dei mezzi speciali quando impiegato in interventi in “autonomia”.

Nel corso di una riunione precedente alla dichiarazione dello stato di agitazione, USB ha incontrato il Dirigente di Padova e portato alla luce tutte le difformità rispetto al DPR 64 (regolamento di servizio) e che sono diventate delle usualità al Comando di Padova. Più precisamente si fa riferimento alla mancanza di un responsabile qualificato in sala operativa in turno di servizio, una presenza fisica e non solo sulla carta. Spesso infatti si impiega personale vigile ad assolvere il delicato compito di gestire le chiamate di soccorso e il rapporto con gli enti esterni con la conseguenza dell’assegnazione di una funzione non prevista dal ruolo. Altro punto di contrasto è l’impiego dei cosiddetti “mezzi speciali” nello svolgere, senza l’ausilio di una squadra, interventi meno rilevanti (incendi di sterpaglia, rimozione parti pericolanti, verifiche statiche etc.)

Secondo il nostro punto di vista, nel caso del responsabile di sala operativa, va comunque individuata una figura presente in sala operativa e non solo designata sulla carta perché sempre impegnata in altre mansioni. Ad esempio il vice capo turno è sempre impiegato come capo partenza.

Nel caso invece delle partenze di mezzi speciali, sebbene questa Organizzazione si sia sempre dichiarata contraria a questo utilizzo, si è portata avanti la linea che, per certi tipi di interventi bastasse un’autoscala o un autobotte e relativi operatori.

Al termine della riunione, antecedente lo stato di agitazione, si è convenuto di inoltrare un apposito quesito all’amministrazione.

La risposta del Capo del Corpo rispecchia il DPR 64 e dice che la funzione del responsabile di Sala operativa deve essere un qualificato e che i mezzi speciali svolgono solo il supporto alle squadre di intervento. Praticamente le usualità, di cui fa riferimento anche il Dipartimento nella risposta fornita al Comando di Padova, non vengono tenute in considerazione dall’Amministrazione.

Tutto ciò denota l’ignoranza dei vertici che disconoscono le realtà in cui sono costretti ad operare i Comandi Provinciali sempre più in carenza e che si devono districare tra il DPR 64 e la realtà operativa. L’ignoranza però non è solo dei vertici del Dipartimento ma anche di chi ne fa le veci cioè di tutte le OO.SS. che hanno sottoscritto questo scellerato accordo e che dimostrano di non percepirne l'assurdità e l'insulsaggine.

Restiamo basiti di tale inconsapevolezza che penalizza gli operatori del soccorso costretti a svolgere mansioni superiori o, peggio, operare senza la dovuta sicurezza e che non venga nemmeno riconosciuta.

Durante il tentativo di conciliazione abbiamo potuto constatare tutto l’impegno del Dirigente Provinciale di Padova, il quale ha sostenuto che per il responsabile di sala operativa farà in modo che ci sia sempre e che si farà portavoce, con l’accordo del Direttore Interregionale, di richiedere ulteriori richiami di personale qualificato per svolgere la funzione e rappresentare tale criticità. Per quanto riguarda l’impiego dei mezzi di supporto ha già riferito ai capi turno provinciali quanto dispone il DPR64 in merito alla composizione minima delle squadre di intervento.

Possiamo dire che grazie alla nostra azione sindacale si è messo fine ad alcuni abusi che potevano essere molto pericolosi per il personale. Responsabilità non proprie della funzione che potrebbero scaturire in contenziosi giuridici e penali etc.

Resta però la questione del pregresso che abbiamo più volte sottolineato e che serve per riconoscere al personale l’incentivo. Sotto questo aspetto abbiamo concordato con il Dirigente di Padova la stesura di una ulteriore nota da inviare al Dipartimento spiegando, nei minimi dettagli e senza ombra di dubbio, i temi del contendere.

Nei prossimi giorni il Comando ci sottoporrà tale nota a cui darà seguito che, oltre ad evidenziare quanto esposto, servirà anche da richiesta ufficiale di personale al Dipartimento.

Tutto questo è stato sufficiente, secondo il nostro punto di vista, a conciliare constatando l’impegno del Comando di Padova e, sebbene nel ruolo di Conciliatore, del Direttore Interregionale.

Abbiamo conciliato perché il Dirigente di Padova si è preso seriamente l’impegno di risolvere le questioni motivo del conflitto. Da parte nostra abbiamo comunicato che, in caso contrario, ci saremmo rivisti ad un nuovo raffreddamento.

 

 

Per il Coordinamento Provinciale USB VVF Padova

Enrico Marchetto