LETTERA A MATTEO RENZI

Nazionale -

Presidente,


come organizzazione sindacale apprendiamo con positività la sua volontà di investire sul Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ma 100 milioni di euro sono una cifra risibile, corrispondono a poco più dell'acquisto di un'autoscala ed un'autopompa per ogni comando d'Italia, a fronte delle innumerevoli problematiche del nostro parco mezzi è come unagoccia nel mare. Venti anni di politiche scellerate, per non dire criminali, hanno sottratto al soccorso, dunque ai Vigili del Fuoco, immense risorse, dimezzando il budget annuale che avevamo a fine anni novanta, quindi 100 milioni di euro si traducono di fatto in una 'mancetta', priva tra le altre cose di un requisito fondamentale, il carattere strutturale, gli interventi spot sono inutili e spesso dannosi, perché la mancanza di un progetto, di una pianificazione, porta spesso ad uno spreco di risorse o comunque ad un cattivo utilizzo delle stesse. Troppo spesso in questo Paese ci siamo trovati ad inseguire le emergenze più che prevenirle, proprio per una mancanza di una visione complessiva che potesse permettere una previsione ed una prevenzione efficace ed efficiente.
Rabbrividiamo nel sentire tutte queste nuove definizioni, quasi incomprensibili, come riordino, riduzione centri di spesa, razionalizzazione, per non parlare del comparto sicurezza.Tutte trasformazioni che si sono rilevate un dramma per i soccorritori e i cittadini. Se vuole “veramente” abbracciarci senza fare demagogia, Presidente, lo faccia con coraggio, da politico vero, così da essere ricordato nella storia di tutti i Pompieri e più in generale degli italiani, come il primo Presidente del Consiglio che ha veramente teso una mano ai vigili del fuoco. Molti suoi predecessori ci hanno elogiato nelle drammatiche situazioni che ci hanno visto spesso impegnati nel salvataggio di uomini e donne, tra le macerie, tra il fango, salvo poi dimenticarsi rapidamente dei nostri bisogni.
Quei vigili del fuoco che oggi hanno una età media di 50 anni, che vanno in pensione a 62, che hanno uno stipendio di circa 1300 euro, che sono senza INAIL e soggetti alle assicurazione sanitaria private, che sono la più grande macchina di precari del paese, che non sono riconosciuti come lavoratori particolarmente ed altamente usuranti, che vivono in sedi di servizio che cadono a pezzi, che hanno un parco macchine da certificato storico. Questa è la situazione e visto che siamo in guerra sia all'estero che in Italia, abbia il coraggio di investire nello stato sociale.
Il Paese che lei traghetta, ha un rapporto soccorritore/cittadino pari a 1/15000 abitanti contro una media europea di 1/1000, ci sono zone dove siamo presenti ogni 300 KMQ. Allora la invitiamo ad investire su un progetto vero, che riporti dignità a tutto il mondo del soccorso che si sentono ogni giorno più missionari che lavoratori, obbligati a rischiare la pelle proprio per mancanza di coraggio politico. Usciamo dal concetto delle mancette elettorali, proponiamo un nuovo modello di protezione civile con i vigili del fuoco, la ricerca, il soccorso sanitario, il soccorso alpino, ecc. Avviamo un processo culturale e di salvaguardia che ridia al paese la possibilità della previsione dei rischi non convenzionali, la protezione e prevenzione finalizzate alla salvaguardia di un paese che oggi rincorre l'emergenza perché vive nell'emergenza dettata dall'affanno. Si renda artefice di una rivoluzione che rivoluzioni in meglio la Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso una vera riforma strutturale.

Non ci mortifichi con gli 80 euro ieri e con i 100 milioni oggi, dimostri ciò che Lei è in grado di fare, ciò che nessuno ha mai avuto il coraggio di pensare...