Legge Finanziaria 2004 e smantellamento del sistema previdenziale
I lavoratori del settore pubblico rispondono con lo sciopero generale
La legge Finanziaria 2004, approvata dal Governo, conferma la volontà di smantellare ulteriormente settori strategici della pubblica amministrazione, attraverso il taglio indiscriminato a servizi e prestazioni, la svendita di immobili di proprietà dello Stato, a vantaggio dei privati, e la definitiva trasformazione della Cassa depositi e prestiti in SPA. Questo ultimo provvedimento distrae risorse alle pubbliche amministrazioni e sottrae fondi destinati agli Enti locali a favore di privati e Fondazioni.
L’”apprendista” Tremonti fissa il tasso d’inflazione al 1,7%, come previsto dal DPEF. Un atto irresponsabile che non riduce il gap, ormai incontrollato, tra inflazione reale (oltre il 3% senza tener conto dell’effetto euro) e inflazione programmata.
Questo aspetto comporta una immediata ricaduta negativa sul rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti e ripropone con forza la questione salariale nell’agenda politica del nostro paese.
Nel merito, la Finanziaria prevede uno stanziamento di 3 miliardi di euro per il rinnovo economico del settore pubblico per il 2004-2005. Risorse del tutto insufficienti se teniamo conto che la percentuale maggiore sarà riservata alle forze armate, ai prefetti, ai diplomatici, ai magistrati, in un contesto in cui i rinnovi contrattuali 2002/2003 dei comparti, sanità, enti locali, vigili del fuoco, università, presidenza del consiglio e ricerca sono in una condizione di stallo.
Una Finanziaria che premia i furbi del nostro paese, che utilizza in modo scellerato i condoni, abbassando enormemente i livelli di tutela del territorio e dell’ambiente, facendo ricadere sui cittadini i costi per eventuali danni prodotti da calamità naturali, attraverso l’introduzione della assicurazione obbligatoria. Di questo provvedimento saranno grate le compagnie di assicurazione.
Inoltre, l’inasprimento del patto di stabilità interno e l’ ulteriore restrizioni dei trasferimenti agli Enti locali comporterà tagli a beni e servizi per i cittadini, oltre ad ulteriori aumenti delle tasse locali.
A fronte di tale situazione però, il Governo istituisce un fondo ad hoc e stanzia risorse per le forze armate (circa 1,2 miliardi di euro) chiamate in operazioni di guerra in Afghanistan e in Iraq.
La RdB Pubblico Impiego di fronte ad una politica economica che mira a smantellare lo Stato sociale, in particolare con la demolizione del sistema previdenziale pubblico invita tutti i lavoratori del settore pubblico ad un mobilitazione immediata in previsione dello sciopero generale indetto dal sindacalismo di base per la giornata del 7 novembre 2003.
Per info tel.333/4354253