Le bizzarrie del corpo nazionale ...

Tutto ciò che è strano è normale e ogni cosa è stranezza diverte mescolare le bizzarrie

 

 

Ancona -

Per mantenere funzionanti, aggiornate e/o migliori certe attitudini, noi pompieri (come i carabinieri, i paracadutisti, i finanzieri, i tecnici di laboratorio ecc. ecc.) partecipiamo a stages o corsi, oltre l’orario di servizio, che vengono programmati sia a livello di comando provinciale sia a livello regionale.

 

Quando un vigile permanente deve addestrarsi, accade che gli vengono segnate delle “ore” che saranno poi “recuperate”.

 

Innanzitutto, una precisazione: in base a un “contratto” di lavoro, noi diamo un tot del nostro tempo all’amministrazione e … in cambio, riceviamo uno stipendio mensile. Dire che, a fronte del medesimo stipendio, un dipendente possa rimanere del tempo a casa, contabilmente è una transizione monetaria. Questo meccanismo, nessun Pompiere lo ha mai capito e/o digerito soprattutto perché nessun commerciante accetta “ore a recupero” a fronte di un bene venduto.

 

Torniamo ora alle ore date “a recupero”; un osservatore superficiale potrebbe dire che si tratta di una brillante operazione che la nostra amministrazione fa, per poter riconoscere ai dipendenti un compenso per delle ore effettuate: <<l’organico permette di tenere a casa persone, il dipendente è ricompensato, non si tira fuori una lira in più di quanto sancito dal contratto … il cerchio si chiude !!>>.

 

I vigili permanenti in servizio, purtroppo, sanno benissimo che le cose non stanno affatto così!!!

 

L’attuale organico, è sottodimensionato per svolgere le normali mansioni che il CNVF deve assolvere; tenere del personale a casa, vuol dire indebolire ancora di più, limitare ancora di più l’operatività delle squadre sul territorio e nei servizi interni.

 

Ma a questo, la mente “brillante” di prima, ha trovato un altro rimedio: Si richiama del personale congedato e gli si riconosce lo stesso stipendio del vigile permanente !!

 

Osservate ora l’assurdo:

 

1. Il vig. permanente si prepara e si addestra;

 

2. viene compensato non con qualcosa che lo gratifichi ma con ore da passare a casa;

 

3. al suo posto, qualcun altro lavora (pur non avendo fatto dei corsi qualificanti) e prende dei soldi (che erano a lui destinati);

 

Vi domando ora: dopo 10 o 15 anni di questa vita, il pompiere sarà ancora innamorato del suo lavoro ? . . .O Dei vertici della sua amministrazione ? . . . . O Dei sindacati che hanno firmato e accettato questo modo di operare ?

 

Non solo . . . .

 

Si parla in questi giorni di riordino, di riqualificare i pompieri con i famosi “decreti attuativi”; ebbene:

 

Credete forse che nei decreti, qualcuno ha pensato di sanare questa piaga???

 

SCORDATEVELO ; chi ha fretta di approvare i decreti, se ne sbatte di queste domande. Neanche ad illustrare i contenuti alle assemblee, a dire cosa c’è scritto e cosa non scritto si degnano.

 

Parlate con loro, fatevi sentire, si parla del vostro lavoro; aderite alle proteste, non continuate a belare !!!!