LAVORATORI SENZA PATRIA SENZA FAMIGLIA
Lavoratori,
notiamo con rammarico che le “grida di dolore” espresse con i nostri comunicati del 7 novembre e 29 ottobre uu.ss. sono rimaste totalmente inascoltate. La selezione per l’ormai prossimo corso di specialisti nautici ha escluso tutti i candidati del Comando di Trieste (non solo coloro che sforavano di poco i limiti d’età, ma anche quelli normalmente titolati) in favore di personale proveniente dalle più disparate province.
Il non aver valutato come uno dei requisiti essenziali la residenza degli aspiranti, ha alimentato di nuova linfa lo spirito “zingaresco” del Corpo spingendo una volta di più il personale a migrare in cerca di soluzioni più convenienti. Certo una valutazione in base ai titoli di merito sembrerebbe volgere ad una maggior meritocrazia, peraltro sempre da noi auspicata, ma come ampiamente dimostrato nel passato, anche recente, sono stati più unici che rari i casi di personale realmente motivato ad un trasferimento stabile.
Nel caso specifico si è visto intraprendere questo percorso esclusivamente come scorciatoia per un più rapido passaggio di qualifica o come fase transitoria per un più facile rientro presso la sede della propria residenza.
Il sistema ha generato un nuovo contingente di nomadi che aggiunto a quello relativo ai concorsi d’ingresso e dei passaggi di qualifica provoca disagi sempre crescenti.
La scarsa motivazione a prestare servizio in province lontane dalla propria casa e famiglia provocano un’incidenza di assenze sensibilmente superiori alla media, gravando pesantemente sugli organici già ridotti. L’esiguità del numero dei corsi nel tempo e nei numeri non permetterà di porvi rimedio neppure nel medio e nel lungo termine.
Del resto paghiamo errori su errori e quel poco che resta di efficiente è oggi fondato su criteri più realistici adottati in passato, quindi la domanda che rimane è: A quando il collasso del servizio specialistico?