Lavoratori precari del Pubblico Impiego

Si è tenuta ieri, 20 aprile, a Roma la prima riunione nazionale di coordinamento di tutte le strutture dei Lavoratori precari del Pubblico Impiego (

Roma -

La riunione è stata partecipata, oltre cento delegati di territorio e di posto di lavoro, e si è messa al centro della discussione la necessità di rilanciare e unificare tutte le vertenze da anni messe in piedi dalle RdB per la stabilizzazione del precariato e l’internalizzazione dei servizi.

Dalla riunione è emerso chiaramente che non è sufficiente affidarsi alle dichiarazioni fatte in campagna elettorale, visto che il programma della nuova maggioranza di governo sul tema del lavoro e del precariato prevede in realtà solo parziali modifiche della sola legge 30 e non una seria messa in discussione delle forme di precariato, del resto quelle più diffuse, introdotte con il famigerato pacchetto Treu.

La strada per l’eliminazione dei contratti precari e tanto meno del precariato vero dai posti di lavoro pubblici e privati, non é né scontata né spianata con la vittoria elettorale del centro sinistra.

Infatti tutti i delegati hanno espresso la preoccupazione che il nuovo Governo più che dare risposte concrete per la trasformazione di tutti i contratti a tempo indeterminato, promuova iniziative d’immagine, parziali e in linea con le posizioni ambigue di Cgil, Cisl, Uil che non vanno ad incidere sui meccanismi fondamentali dell’introduzione e ricorso al lavoro precario e comunque porterebbero ad una riduzione dei contratti ma non all’ eliminazione del fenomeno facendo salve tutte le tipologie contrattuali precarie ( lavoro a termine, lsu, lavoro autonomo e parasubordinato, lavoro interinale, somministrazione lavoro, apprendistato e contratto di inserimento) oggi più diffuse e usate per coprire carenze organiche strutturali, non cogliendo il fulcro della questione e non chiedendo una netta inversione di tendenza.

E’ quindi necessario rilanciare l’organizzazione, la mobilitazione e il conflitto unificando le varie lotte e rivendicazioni, cioè mettendo in atto momenti di mobilitazione generali e avanzando richieste e piattaforme chiare e inequivocabili al nuovo Governo.

Come Rappresentanze Sindacali di Base riteniamo che proprio dalla punta di diamante del lavoro precario pubblico si possa avanzare una proposta di legge per la stabilizzazione generalizzata, la reinternalizzazione dei servizi e l’assunzione programmata nelle pubbliche amministrazioni di tutti i precari che evidenzi il senso profondo del ricorso al lavoro precario come attacco al salario e ai diritti dei lavoratori tutti.

Si è quindi deciso, a partire dalle MAY DAY di Milano, Napoli, Firenze e Parigi, di lanciare una campagna nazionale per promuovere la legge di stabilizzazione e assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori precari ed esternalizzati, già messa a punto e presentata ieri a tutti i delegati, e di costruire una campagna nazionale di mobilitazioni, assemblee regionali e raccolta firme a sostegno della legge nazionale, di promuovere per la metà di giugno un’Assemblea nazionale dei Lavoratori precari delle pubbliche Amministrazione e dei dipendenti delle ditte e coop. appaltatrici dei servizi pubblici come momenti di lancio della più generale iniziativa di lotta del prossimo autunno.