L'Amministrazione presenta la "sua" riforma del rapporto di lavoro
Hanno consegnato alle organizzazioni sindacali uno schema di disegno di legge di riforma del rapporto di lavoro dei vigili del fuoco
Lavoratori,
la determinazione espressa dalla categoria nei mesi scorsi ha impedito che si realizzasse il disegno autoritario del Governo che prevedeva l'inserimento della categoria nel comparto sicurezza. Il tentativo di trasformazione dell'identità del Corpo nazionale è stato bloccato dalle iniziative messe in campo dai lavoratori, i quali hanno dimostrato la capacità di rivendicare la propria funzione, senza essere assimilati ad altre amministrazioni dello Stato.
In data 12 febbraio, l'Amministrazione ha consegnato alle OO.SS. uno schema di disegno di legge di riforma del rapporto di lavoro che, sostanzialmente prevede l'istituzione di un autonomo comparto dei "vigili del fuoco e del soccorso pubblico".
La proposta dell'Amministrazione e del Governo rappresenta il Cavallo di Troia attraverso cui escludere il personale del Corpo nazionale dalle norme che regolamenta i lavoratori del pubblico impiego, ovvero dal Dlgs 165/2001. Tale operazione conferma i pericoli paventati nelle settimane scorse, facilmente deducibili dalle dichiarazioni del Ministro dell'Interno. Invece di garantire un'area di contrattazione autonoma in grado di riconoscere la specificità dei vigili del fuoco e degli operatori di protezione civile, si prevede un lento e graduale "incatenamento" alle norme del personale non contrattualizzato.
Inoltre, si mira a trasformare l'impianto della contrattazione stessa, introducendo un sistema di procedimenti negoziali che prevedono l'attuazione delle norme che riguardano l'ordinamento professionale, il trattamento economico ecc., attraverso un decreto del Presidente della Repubblica. Con questo sistema scompare il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.
Per entrare nel merito degli aumenti economici si prevede una modifica alla manovra di bilancio, con un incremento di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2003, 2004, 2005.
Anche questa operazione ha un carattere del tutto strumentale che rallenta di fatto l'apertura del nuovo contratto, in quanto tali risorse dovevano essere destinate nella recente approvazione della legge Finanziaria, anche per quanto riguarda il 2002 e non solo per il triennio 2003/2005.
Come più volte affermato dalla RdB, la parificazione degli stipendi con le Forze di Polizia non permette un incremento adeguato dei salari, e non garantisce un riconoscimento per le peculiari attività svolte dai lavoratori del Corpo nazionale.
Nelle prossime settimane seguiremo con attenzione l'iter, decisamente lungo, per l'eventuale presentazione del disegno di legge, ma da subito invitiamo i lavoratori a mobilitarsi per l'apertura immediata del rinnovo del CCNL 2002/2005, scaduto ormai da 14 mesi, e di sostenere con forza la necessità di una nuova politica rivendicativa dei salari.
IN ALLEGATO LO SCHEMA DEL DDL