LA POLITICA IMBRIGLIATA SUI TERMINI

INCONTRO CON IL SOTTOSEGRETARIO CHE SUPERA I CANONI DEL RISPETTO DEI LAVORATORI

Nazionale -

 Lavoratori,

nell’incontro con il sottosegretario abbiamo ascoltato una serie interminabile di promesse politiche che in linea con il “decreto del fare” attuano la “politica del chiedere” per poi trovarsi, inevitabilmente, nella condizione di “rattoppare” mediante l’uso di disposizioni su misura, la nostra condizione catastrofica di CNVVF alla mercede della tanto decantata “crisi”.

Faremo, chiederemo, cercheremo, vedremo… sono in definitiva la sintesi di una politica, già perdente, di un sottosegretario che ha già accettato di suo sia la crisi generata dalle banche e subita dai lavoratori sia il profilo del dimensionamento del soccorso tecnico urgente al ribasso.  

L’USB nel suo intervento ha sottolineato di non accettare una crisi strumentale che non abbiamo generato, in quanto lavoratori prima e dopo, e che quindi non riteniamo di dover risolvere. Abbiamo sottolineato che “il decreto del fare” è già di suo perdente in quanto non incisivo sia  lessicalmente (“del fare” non è sinonimo di nessuna certezza) sia in maniera pragmatica  in quanto ha troppi vincoli affinché si realizzi. E che i mali del CNVVF iniziano con la legge 252 che, di fatto, ci imbrigliano in un sistema rigido fatto di norme e regole strette, a far vivere un sistema che deve essere elastico e dinamico come il soccorso!!!

Che il sottosegretario elenchi una parte dei nostri mali atavici (ONA, organici, carriere, assunzioni, ecc…) e poi dia come eventuale spiraglio la “concertazione” mirata alla scelta di cosa cercare di presentare alla politica in richiesta, di visione di un’eventuale risoluzione… non è per nulla tranquillizzante…  Chiediamo a voi, lavoratori, cosa scegliereste??? E cosa soggioghereste???

Preferite l’ONA oppure l’abolizione del turnover!?! Il fondo dell’emergenza oppure lo sbocco aperto alla carriera!?! Ecc…

Perché il paletto posto dal sottosegretario è semplice: tentiamo di chiedere e poi vedremo se, in primis, ci sono i soldi e poi se la politica dice si!!!

L’intervento dell’USB ha affrontato il problema della Legge 252 che, di fatto, dimostra come le politiche dei governi ci hanno “imbrigliato normativamente” come CNVVF dentro le dinamiche di un ministero con il portafoglio; subordinando il soccorso tecnico urgenze alle esigenze di mercato… ed è da qui che è evidente che il rilancio può essere solo attraverso il nostro disegno di riforma della protezione civile, unica soluzione di vero rilancio del settore, reso ormai precario in ogni sua forma, grazie al nuovo dispositivo di soccorso. Quindi prima definiamo cosa volgiamo essere e poi andiamoci.

Queste in poche parole è stato il nostro intervento… ma è sulla parola “imbrigliato normativamente” si è scatenato il sottosegretario… che ci ha detto che abbiamo offeso il tavolo… che abbiamo usato un linguaggio offensivo nei confronti del dipartimento e del ministero dell’interno e che se avessi usato ancora questo termine ci avrebbe tolto la parola.

La USB non ha mollato sull’utilizzo del termine, che è stato ripetuto più volte (quattro per l’esattezza) , non per sfidare il rappresentante politico del dipartimento… ma sicura e convinta che non rientri nei termini offensivi!!!

Forse di offensivo vi è in quello che subiamo come categoria, in quanto non considerati, non assicurati, non salvaguardati, non tutelati e bistrattati ecc…!!!