Inferno italiano, appello dei Vigili del Fuoco USB al presidente Mattarella

Roma -

Mai nome fu più efficace per nominare l’anticiclone che ha imperversato sul nostro Paese. Il nocchiero che nella mitologia traghettava le anime negl’inferi. Un inferno di aria rovente fuoco e fiamme si è abbattuto sulle regioni del Sud colpendo in maniera drammatica la Calabria e la Sicilia. Cambiando latitudine ci troviamo l’Italia letteralmente divisa in due dove sulle regioni settentrionali si abbattono trombe d’aria, tempeste di grandine e temporali che scaricano in pochi minuti le piogge di intere stagioni.

Un grande caos che si ripete da tempo, un disastro annunciato, anzi, urlato dalla USB Vigili del Fuoco che da anni lotta nelle piazze e nelle sedi istituzionali per porre in evidenza la fragilità dell’intero sistema di Protezione Civile.

Anni in cui non è stato fatto assolutamente nulla per la tutela del territorio attraverso opere essenziali, in cui la politica nazionale e locale è sorda alle richieste di USB Vigili del Fuoco per costruire un moderno sistema di soccorso di Protezione Civile.

Sono innumerevoli i comunicati, gli scioperi, i sit-in di protesta da parte di USB Vigili del Fuoco, tutti volti a denunciare le fragilità del nostro territorio e la furia di fenomeni climatici sempre più estremi. L’emergenza climatica non può essere considerata ormai un evento straordinario, sporadico ed isolato, bensì la normalità: dobbiamo attrezzarci, anzi, dovevamo essere già pronti per fronteggiarla nel migliore dei modi.

Emergenze e catastrofi che devono far ripensare il modello di Protezione Civile a livello nazionale. Un modello che deve vedere protagonisti i Vigili del Fuoco in tutti gli ambiti del soccorso tecnico con carattere di urgenza. Vigili del Fuoco che invece sono impantanati in circolari e regolamenti di un Ministero degli Interni pieno di Prefetti non preposti al soccorso che ritardano fortemente le operazioni. Questo è il frutto di una mentalità manageriale che non può essere applicata ad un Corpo Nazionale snello ed efficiente.

Vogliamo ricordare che gli incendi di bosco sono di competenza delle singole Regioni ai sensi della Legge 353/2000 e che esse investono risorse sul sistema antincendio. Sarebbe opportuno valutare i risultati di queste politiche, specie in quei territori dove gli incendi si sviluppano in maniera incontrollata.

Nonostante tutto ad arginare le conseguenze disastrose di queste giornate i Vigili del Fuoco sono sempre in prima linea a tutte le latitudini, facendo più del dovuto e mettendo sempre più a repentaglio le proprie vite per salvarne altre, lavorando con poche risorse e con mezzi di fortuna, da nord a sud. Anche all'inizio di questa stagione nonostante le continue richieste di USB per prepararsi al meglio, le nostre officine sono piene di mezzi fermi! Mezzi, pochi e vecchi, che si rompono come fossero di cristallo, inadeguati e mal progettati per le esigenze dei Vigili del Fuoco. Mezzi concepiti da chi su quel mezzo non ci è mai salito!

Sono centinaia le richieste di intervento, moltissime delle quali impossibili da evadere per la carenza di uomini e mezzi. Contiamo feriti e morti tra i cittadini , le squadre di volontari, quelle dei forestali; anche alcuni Vigili del Fuoco sono dovuti ricorrere ai sanitari.

In tutta Italia le Sale Operative dei Vigili del Fuoco sono ormai in tilt, tanto che il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Catania è stato letteralmente preso d’assalto da cittadini infuriati. È stato necessario l’intervento dei Carabinieri per riportare la calma e gli stanno presidiando la sede VF.

Squadre di vigili del fuoco vengono fermate per strada dai cittadini e minacciate affinché effettuino l’intervento da loro richiesto impedendo il regolare svolgimento del servizio di soccorso e fomentando l’esasperazione dei cittadini. Uno scenario bellico che non si era mai visto prima e che ancora non ha trovato la parola fine, In alcuni territori è stato istituito il raddoppio dei turni per incrementare l’organico. Massacrando i lavoratori in situazioni particolarmente gravose dal punto di vista fisico senza sosta e senza il minimo riposo, orari di lavoro sugli incendi anche fino a 24 ore consecutive, con un rischio esponenziale per i lavoratori Vigili del Fuoco.

Tutto questo senza che nemmeno sia stato decretato lo stato di emergenza!

Questo serve a poco quando mancano i mezzi. Ormai si opera con qualsiasi mezzo di fortuna pur di dare risposte ai cittadini, mettendo a serio rischio anche l’incolumità degli operatori che sono ormai stremati dal caldo torrido e dalle fatiche.

La politica, di ogni colore, deve assumersi delle gravi responsabilità nell’aver completamente disatteso i segnali di allarme che sono stati lanciati. Deve fare mea culpa per le disattenzioni e le finte promesse che da sempre rivolge ai Vigili del Fuoco. Passerelle, onori, medaglie appuntate sui petti e sulla nostra Bandiera d’Istituto non servono a nulla se non si traducono in fatti concreti. Una politica di assunzioni pessima, un sistema di formazione che fa acqua da tutte le parti, scelte logistiche e di mezzi pessime e di infima qualità!

FACCIAMO APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA

AFFINCHÉ INTERVENGA NEI CONFRONTI DEL PARLAMENTO E DEL GOVERNO

PER APRIRE UN TAVOLO DI CONFRONTO CON I VIGILI DEL FUOCO.

Anche riguardo alle mobilità nazionali basti vedere che a fronte di potenziamenti di organico a livello nazionale, in alcuni Comandi del Meridione non è arrivata neanche un’unità in più, ormai da decenni. La USB ha evidenziato queste storture a tutti i livelli soprattutto per quanto riguarda gli incrementi di organici per i Comandi della Campania e della Sicilia con particolare riguardo a Napoli, Palermo e Trapani. Rimanendo inascoltata di fronte alle continue emergenze che i Vigili del Fuoco continuano ad affrontare sempre con senso del dovere. Una condizione che non li vede ripagati nemmeno a livello retributivo, con contratti scaduti e risorse economiche distribuite con logiche incomprensibili.

Queste giornate del dramma, devono essere un punto fermo per un’inversione decisa di rotta: ora basta! Servono uomini, mezzi ed equipaggiamenti adeguati per affrontare situazioni che ormai sono all’ordine del giorno. Basta pacche sulle spalle che purtroppo non servono a nulla, soprattutto se vengono dalle Istituzioni che finita l’emergenza, si dimenticano dei Pompieri!

Il Coordinamento Nazionale USB VVF