Incontro tavolo tecnico della formazione

USB chiede di partire subito con i corsi SAF 2B e con l’adeguamento del personale aeroportuale alle normative internazionali

Nazionale -

 

Oggi si è svolto l’incontro del gruppo di lavoro della formazione, all’ordine del giorno i soccorritori aeroportuali e gli elisoccorritori.

Soccorritori aeroportuali: l’amministrazione ha precisato che le prime due settimane di formazione sono per diventare soccorritore aeroportuale, la terza settimana è invece definita di ambientamento e va fatta presso l’aeroporto di destinazione, da impartire più volte nella carriera lavorativa, se durante questa, si cambia aeroporto. Per quanto invece riguarda i lavoratori che non sono in aeroporto ma potrebbero andare in sostituzione, il Direttore della DCF ha comunicato un numero di riferimento, ovvero 20 unità in ogni comando che ha una sede aeroportuale, questo il numero da formare con i moduli previsti (sulla validità del numero ci riserviamo una più attenta valutazione). Nell’occasione ci è stato comunicato che l’amministrazione ha stipulato un contratto con Drager per 3 simulatori itineranti che andranno ad aggiungersi agli 11 simulatori fissi, questo consentirà di raggiungere le sedi sprovviste di simulatore con un simulatore portatile.

La USB ha innanzitutto ribadito la specificità del lavoro aeroportuale e di conseguenza il fondamentale ruolo che la formazione deve rivestire non solo per il necessario adeguamento alle norme internazionali, ma nell’ottica della sicurezza degli operatori e dei passeggeri dei veivoli. Il recente e spaventoso incidente all’aeroporto internazionale di Lima, testimonia, se ce ne fosse stato il bisogno, quanto complesso è lo scenario aeroportuale. Come USB ci siamo soffermati sull’importanza della terza settimana, chiedendo che sia una settimana reale, ovvero di 36 ore, quindi riconosciuta come punteggio per il passaggio di qualifica, questo vale anche per chi verrà formato come  rimpiazzo. Abbiamo inoltre chiesto di eliminare dalla circolare il limite di volte che si può dare l’esame della terza settimana, precisando che un lavoratore non è soccorritore se non ha passato tutti e tre i moduli, non possono bastare due soli moduli. La USB ha chiesto al Direttore della DCF quale debba essere il rapporto formatore/discente non indicato in circolare, denunciando inoltre una grave carenza di formatori nei territori, ma non si è avuta risposta, torneremo a sollecitarla.

Elisoccorritori: l’amministrazione ha messo in piedi un gruppo di lavoro che ha elaborato una bozza articolata che pensa agli attuali e futuri elisoccorritori, per questi ultimi l’impegno formativo base sarebbe di 20 settimane, una formazione pensata a moduli in aggiunta ad altri da fare in seconda fase mirati alle diverse esigenze dei nuclei, ad esempio a seconda della macchina sulla quale si vola. Nel transitorio invece, cioè per i lavoratori già elisoccorritori, si è pensato a moduli mirati per ampliare il bagaglio di esperienza già maturato, in particolare moduli neve ghiaccio basico e acque libere, quest’ultimo particolarmente impegnativo articolato su tre settimane con avio lancio. Come USB abbiamo innanzitutto chiesto che nelle more si proceda da subito alla selezione e poi formazione di SAF 2B tenendo in considerazione la grave carenza sul territorio, infatti è impensabile procedere alla formazione di nuovi elisoccorritori con i nuovi criteri, prima di un anno e mezzo per stessa ammissione dell’amministrazione, noi diciamo anche due. La selezione dei SAF2B futuri elisoccorritori deve avvenire chiaramente in deroga all’età e tenendo conto dei titoli posseduti, 2A ecc… Il Direttore della DCF ha risposto che spera di riuscire ad attivare le procedure di selezione ad inizio dell’anno nuovo, quello che anche noi come USB ci auguriamo.

Entrando nel merito della bozza, l’USB ritiene che l’elisoccorritore è in primis un vigile del fuoco e come tale deve possedere un bagaglio d’esperienza proprio della professione, in definitiva non deve essere solo un bravo SAF, questo ci porta alla considerazione che l’età non potrà essere un tabù, ma dovranno essere più i titoli e l’esperienza a determinare i criteri di selezione. A questo proposito riteniamo che l’idea di sviluppare una formazione modulare è ottima nella misura che tenga in considerazione i moduli già posseduti in sede di selezione, così da ridurre nel caso il percorso formativo. Riteniamo comunque sproporzionata la formazione “acqua” prevista: sette settimane per il futuro elisoccorritore,  tre per quello già in servizio, innanzitutto ci chiediamo quale sia lo scopo, quale figura professionale si vuole, il rischio è la sovrapposizione con altre già esistenti, non ultima quella dei sommozzatori. Riteniamo invece fondamentali i moduli acquatici di auto salvamento e il modulo neve ghiaccio magari ad un livello avanzato più che basico, come attualmente previsto, aggiungendo anche un modulo di sopravvivenza in ambiente impervio. L’amministrazione ha risposto che per quanto riguarda il modulo da tre settimane in acque libere, che potrebbe essere svolto a Ravenna, è sperimentale e se ne valuterà una riduzione anche in base ai titoli posseduti dal singolo aerosoccoritore, c’è in definitiva la volontà di ridurre questo tipo di formazione ritenuto da molti elisoccorritori già in servizio ridondante e poco utile, in definitiva l’aerosoccorritore dei vigili del fuoco lavora prettamente in vincolo ed in acque interne. Il Direttore della DCF si è impegnato entro fine anno, di definire con l’Emergenza quali debbano essere i compiti specifici dei futuri elisoccorritori, quali le manovre che ci si aspetta degli stessi, così da definire meglio i moduli formativi. Il tavolo si aggiorna sul tema, in attesa anche di queste precisazioni.

L’amministrazione ci ha comunicato che siamo alla chiusura della circolare patenti nautiche, precisando l’intenzione di un aggiunta di un modulo formativo per determinati mezzi più potenti, come l’hovercraft, decisione condivisibile.

Tra le varie ed eventuali la USB ha sollecitato un corso formatori TAS, l’amministrazione non ha dato risposte sui tempi, a parte un vago impegno su un futuro corso, ci ha però detto che i neoispettori che erano formatori TAS possono ancora continuare a svolgere il compito di formatori, una precisazione che ci lascia indifferenti, considerando che non è quello il problema, ma che sono anni e anni che non si fanno più corsi formatori TAS a fronte di un impegno sempre maggiore che si richiede al settore sul territorio. Poi come USB abbiamo colto l’occasione per ribadire la contrarietà al progetto SAF Basico così strutturato, preannunciando una nuova lettera con la replica a quella inviataci dall’amministrazione. Il Direttore della DCF si è detto comunque disponibile ad un confronto diretto sul tema.

Vi terremo come sempre informati sugli sviluppi.

 

Il Gruppo di lavoro USB VVF