INCONTRO CON IL COMANDANTE PROVINCIALE
Stamattina si è svolto un incontro tra OO.SS. e il Comandante, l’incontro su piattaforma digitale è avvenuto a seguito di specifica richiesta da parte di USB, CONFSAL, UIL e Conapo. La scelta di fare un cartello sindacale unitario nasce dalla esigenza di dare un segnale ai lavoratori di coesione in un momento difficile, spronando tutti a fare la propria parte, soprattutto l’amministrazione che ha il dovere di tutelare la nostra salute. Il dirigente ha prontamente risposto alla nostra richiesta, ha voluto altresì precisare la sua piena disponibilità al dialogo e ha ringraziato per i preziosi consigli. Abbiamo auspicato una migliore comunicazione, soprattutto più tempestiva in caso di notizie che riguardano il contagio di personale del comando. Chiaramente non ci bastano gli impegni, ci aspettiamo i fatti. Le principali richieste al tavolo sono state, estensione dei tamponi al maggior numero di lavoratori possibile, DPI adeguati alla protezione per il rischio biologico, compresi adeguati mezzi per la sanificazione dei locali e mezzi. Si è inoltre avanzata una richiesta di individuare locali adeguati per il personale in quarantena, non solo accasermato. Abbiamo chiesto che si predispongano nelle sedi di servizio aree di decontaminazione (zona sporca). Aumentare per il personale amministrativo la possibilità del lavoro agile. Abbiamo denunciato la problematica delle pulizia nelle sedi, a seguito di malattie improvvise del personale della ditta, non si sono proprio svolte. Inoltre si è chiesto una maggiore attenzione ai numeri minimi che sono stati in alcuni casi sotto un livello di sicurezza, a nostro avviso. La parola è andata al dottore incaricato del comando, ci ha riferito che al momento solo 24 vigili sono stati sottoposti a tampone, l’ampliamento al momento è impossibile, ci riferisce lo stesso dottore che l’ufficio di igiene gli ha comunicato che non c’è la disponibilità fisica per fare i tamponi a tutti, la priorità viene data ad altre strutture ed altri enti. Invece per quanto riguarda i test ematici di immunità, il dottore ci comunica che siamo stati messi tra i primi per la sperimentazione del test, si saprà qualcosa nei prossimi giorni. Il dottore ha dato piena disponibilità ad essere raggiunto telefonicamente al fine di dare delucidazioni sanitarie a chi ne avesse bisogno, infine ha espresso il parere che in questo momento per agevolare le procedure di contenimento dell’infezione, una rigida applicazione della privacy, potrebbe ostacolare gli adempimenti di emergenza. Come USB ci trova in pieno accordo, la privacy è importante ma lo è di più la salute della collettività. Dopo il dottore è intervenuta la RSPP del comando che ha riferito del massimo impegno al contenimento dell’infezione, in merito al lavoro avviato con il precedente comandante sulla decontaminazione, ha detto che i lavori sono sospesi e che si aspettano futuri finanziamenti per apportare le modifiche strutturali necessarie e per acquisire macchinari e materiali idonei, ritenendo al momento sufficiente la decontaminazione sul posto e quella secondaria in sede. Abbiamo replicato come USB che si potrebbe da subito fare di più, ad esempio individuando in ogni sede percorsi ed aree di decontaminazione, “zona sporca”, non ci possiamo infatti permettere di attendere futuri finanziamenti che arriveranno, se tutto va bene, molto dopo l’emergenza. A seguito l’intervento è toccato ai funzionari responsabili mezzi e materiali, che ci hanno riferito di nuove acquisizioni di mascherine FFP3, 250, questo porterebbe a 1000, il numero totale, non ci sono mascherine chirurgiche disponibili per uso interno, per quanto riguarda amuchina, tute tipo 3 e 4, guanti monouso, la disponibilità al momento è alta, ma c’è l’invito ad un uso consapevole. Per la USB, la mancanza di mascherine chirurgiche ad uso interno e il basso numero di FFP3, è una delle maggiori problematiche che l’amministrazione ha il dovere di risolvere, come sindacato non ci basta la pragmatica risposta, non ce le hanno nemmeno in sanità. Dobbiamo trovarle, dai media ci arrivano notizie di milioni di mascherine arrivate e gestite dalla protezione civile, il Corpo Nazionale è il primo Corpo della Protezione Civile e quindi ci aspettiamo da parte della dirigenza, pressioni presso gli organi competenti, Prefettura in primis. Per quanto attiene la sanificazione ambienti e mezzi, al momento si dispone di un solo atomizzatore, indubbiamente insufficiente per tutto il comando. Prende la parola il vice comandante e ci riferisce sul problema pulizie, ci riferisce che le pulizie sono riprese oggi. Sul problema dell’eventuale confinamento di lavoratori infetti, il comando ha individuato dei locali al terzo piano della sede centrale con servizi separati, per un totale di 4 unità, nessuno si augura ce ne sia bisogno, ma come USB riteniamo che da parte del comando si confidi molto sulla fortuna. Per quanto attiene la formazione di squadre NBCR l’ing. Prince non ritiene che avere due squadre, bastano anche una composta da due unità per non incidere troppo sul dispositivo di soccorso. Al fine di limitare la promiscuità il personale di altre sedi che è accasermato in centrale, in questo momento, dove possibile, si disporrà la collocazione presso le sedi di assegnazione. L’ing. Mauro è intervenuto sul lavoro agile del personale SATI, comunicando che è intenzione del comando ampliare lo smart working, garantendo il funzionamento degli uffici a distanza, a domanda precisa su la possibilità del personale di contattare un determinato ufficio virtuale, ci ha risposto che lo si potrà fare attraverso la mail istituzionale dell’impiegata o impiegato di riferimento. Sulla mancanza dei DPI come i completi antifiamma e le scarpette, non abbiamo avuto risposta.
La USB non si ritiene pienamente soddisfatta delle risposte, apprezzando l’intento del dirigente di darci tutte le notizie con la massima trasparenza, rimaniamo preoccupati per aspetti peculiari che riguardano la nostra tutela, non ci sembra che un Corpo come il nostro, abituato per professione ad affrontare le emergenze, stia di fatto predisponendo misure adeguate, questo in parte è imputabile all’ organizzazione locale, ma le colpe maggiori le ha il Dipartimento, che ha dimostrato una impreparazione ed una incompetenza allarmante. Oggi viviamo una situazione dove si assiste a scelte diverse a seconda del comando, a seconda della regione, alla faccia del Corpo Nazionale, il tutto complicato da una sanità regionalizzata, che affronta una emergenza nazionale a velocità molto diverse. Non c’è spirito di polemica, ma solo oggettiva osservazione. TENIAMO DURO.
Il Coordinamento USBVVF Provinciale Bologna