IL DECRETO SICUREZZA DEVE ESSERE CANCELLATO!
Un attacco senza precedenti al Sindacato
Esprimiamo solidarietà ai sindacalisti del SiCobas che stanno subendo azioni repressive che ricordano periodi bui dove la dittatura “spezzava” la parola a chi tentava di difendere i propri diritti.
Riportiamo una parte del comunicato SiCobas che riassume le violenze che i Dirigenti Sindacali stanno subendo.
“L'attacco repressivo di stamattina è stato pesantissimo: 5 divieti di dimora nel comune di Piacenza, almeno 6 avvisi di revoca dei permessi di soggiorno, 21 indagati con possibili misure di sorveglianza speciale, sequestro dei PC, 13.200 euro complessivi di multa per presunta violazione delle misure di contenimento dai contagi (per lo stato gli assembramenti sul posto di lavoro vanno bene, fuori ai cancelli di un magazzino sono un crimine...), e soprattutto 2 compagni, Arafat e Carlo, agli arresti domiciliari”
L’articolo 21 della Costituzione recita:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Sembra che il decreto “insicurezza” giallo verde abbia posto le basi affinché l’articolo 21 della Costituzione si possa sostituire con la censura fascista che in Italia consistette in un'attività di controllo sistematico della comunicazione e, in particolare, della libertà di espressione, di pensiero, di parola, di stampa e nella repressione della libertà di associazione, di assemblea, di religione.
Una infame vicenda che riassume le paure di un governo incapace al confronto e alla soluzione di problematiche che riguardano la schiavitù lavorativa di un settore che insieme al caporalato racchiude la frase che confindustria ha avuto il coraggio di comunicare: “ il lavoro è un privilegio”.
Se la classe politica del paese non sarà all’altezza di un confronto con le parti sociali per poter sviluppare soluzioni urgenti, sua sarà la responsabilità del conflitto sociale che è alle porte.
Coordinamento Nazionale USB VVF