"Il cittadino deve sapere"

Avellino -

Il cittadino deve sapere” questo il titolo del volantino che i lavoratori vigili del fuoco del comando provinciale di Avellino hanno distribuito alla cittadinanza durante il percorso della manifestazione di protesta organizzata dalle O.S. di categoria.

Leggendo tra le riga traspare la rabbia, la delusione, il voler trasmettere alla gente comune il proprio disappunto , il disagio per le condizioni di lavoro che essi vivono  e che  si riflette sulla capacità di rendere un soccorso utile efficace professionale  senza averne colpe, ma per problemi legati alla oramai cronica carenza di organico che affligge il corpo nazionale ed in particolare questa provincia che si sviluppa su di un territorio difficile  dai grandi percorsi .

 

Non penso che i pompieri di Avellino vivano situazioni diverse dai colleghi di tutti Italia, tutti i giorni si legge di proteste in giro per l’Italia , di recente si sono resi protagonisti i colleghi di Benevento.

 

Ebbene loro oggi hanno preso il coraggio a due mani, ed hanno deciso di dirlo a tutti scendendo in piazza armati di megafono ,fischietti campanacci e bandiere, giovani anziani, amministrativi e funzionari.

 

E ora che risolleviamo la testa riprendendoci la nostra dignità, il trasformismo degli ultimi dieci anni, il potere in mano ai prefetti, che non c’è ne vogliano, hanno una formazione diversa da quella che sono le esigenze del corpo nazionale, ha visto la categoria arretrare, incalzata dal disinteresse politico ovvero  gli interessi verso il privato rappresentato dal volontariato , protezione civile e regioni  destinataria di enormi finanziamenti frutto anche dei tagli sistematici e continui fatti ai vigili del fuoco.

 

Basta vedere l’ultimo accordo regione Campania - ministero degli interni, (non si parla di organico) 9.000.000 milioni di euro in automezzi spesi dalla protezione civile e dati in comodato d’uso ai vigili del fuoco, del quale ancora non si ha un quadro della distribuzione in regione dove ancora non c’è uno straccio di documento informativo all’insegna delle tanto auspicate relazioni sindacali, inoltre si richiede uno scambio banche dati e attenzione sul territorio per favorire l’apertura dei distaccamenti volontari.

 

Eppure di quello che oramai  è il padre di tutti i mali: l’ organico,non ne parla nessunoi,  invece hanno trasformato l’impegno assunto, dopo l’indignazione di TUTTI gli addetti ai lavori, di questo stato sociale, di quelli che in questi giorni si riempono la bocca di “ pacchetti sicurezzalegittimandone la presenza nei propri programmi elettorali, dopo le esternazioni che nel corso dell’anno hanno accompagnato disastri , tragedie, devastazioni territori e morti bianchi etc  e come ascoltare quei volti noti, oramai da tempo sempre gli stessi, che non fanno altro  che accusarsi e discriminarsi a vicenda per la corsa al potere, rimanere ai posti di comando, questo il loro obiettivo reale, , ed in mezzo noi lavoratori, disoccupati, precari, uomini, donne, pompieri, poliziotti, famiglie, la droga, la prostituzione, gli immigrati la fame nel mondo,la malasanità, le guerre, le morti bianche etc.

La notizia: nel 2008 saranno stabilizzati 130 Vigili del fuoco (in tutta Italia).  In particolare al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, che rientra nel settore "sicurezza" del Paese sono previste 130 unità che già lavorano con contratto a tempo determinato e che, nel corso del 2008, saranno assunte a tempo indeterminato.

 

Tanto per dare un idea al cittadino che legge, oggi nella sola città, di Napoli le 130 unità sono richiamate dal personale in organico per fare i doppi turni e sopperire così all’emergenza rifiuti che oramai si può considerare lavoro ordinario nel corso dell’ultimo decennio.

Stanchi oramai di dare i numeri,  tante le volte denunciata e pubblicata la notizia di lavoratori precari a contratto a tempo determinato per un periodo di 20 giorni che si alternano nel comandi provinciali per consentire la normale ordinaria attività d’istituto.

Noi siamo lavoratori, non intellettuali e forti dell’esercizio di questa pratica, quella del lavoro legato alla sicurezza, ci sentiamo di ribadire la necessità di consentire ai Vigili del Fuoco di esercitare il proprio compito istituzionale che nessun volontario potrà mai sostituire:”il soccorso tecnico urgente”  ed il controllo delle attività relativamente alla sicurezza antincendio, se effettivamente si parla di sicurezza perche se ne sente l’esigenza e si avverte la consapevolezza che tanti morti possono essere evitate .

La vita umana, si diceva non ha prezzo, dopo lo scempio di corpi di gente ammazzate di cui si ha visibilità giornaliera, attraverso i mass media, tra omicidi, incidenti stradali, morti sul lavoro e guerre continue, non si sa se questa affermazione conservi più un valore  morale o e semplicemente diventato un modo di dire.

Per noi e rimasto il primo compito Istituzionale del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco ed allo scopo della salvaguardia della vita umana, esercitiamo controlli e prevenzione relativamente alla sicurezza antincendi, ed in virtù di   quello che, per noi, rimane un valore da difendere, chiediamo di essere messi in condizione di praticare il soccorso tecnico urgente alla popolazione nei fatti , con l’immissione in ruolo del personale necessario allo scopo. E non assunzioni numericamente irrisorie  ridicole, perché c’è chi dotato degli strumenti decisionali attraverso un incarico politico, favorisce la gestione di un soccorso precario e volontario, omettendo anche di rendere operativo l’esistente e cosa vergognosa tentare di sottrarre allo stato per dare in gestione ai privati finanche “la prevenzione incendi ed il rilascio del CPI con le logiche conseguenziali dei rilasci gestiti a scopo di lucro ed a danno della salvaguardia della vita umana, alla faccia della decantata “SICUREZZA” .

Oggi i lavoratori del Comando di Avellino hanno deciso di rialzare la testa, riprendendosi la propria dignità,facendoci vivere una splendida giornata di lotta conclusa con l’incontro in prefettura e l’impegno dell’UTG di convocare con urgenza un tavolo con gli addetti ai lavori primo tra questi il direttore regionale il quale fin da adesso invitiamo a presentare e quantificare proposte concrete e porre fine a comportamenti discriminatori verso le provincie che sono fuori dal territorio metropolitano.