I VIGILI DEL FUOCO MERITANO RISPOSTE!

COMUNICATO STAMPA

Firenze -

Sono passati alcuni giorni dal tragico incidente in A12 che ha portato alla tragica scomparsa dei gemellini di pochi mesi ma in rete si continua a parlare dell'accaduto senza sosta.

Al centro del dibattito, in particolare nelle ultime ore, il pianto dei soccorritori a bordo strada una volta terminato l'intervento. Molte persone hanno commentato ed hanno inviato messaggi di sostegno, cose che non possono farci altro che piacere, a noi che ogni giorno siamo sul campo, ma la realtà è ben diversa da quella loro presentata dai media e dai social network.

I Vigili del Fuoco italiani, professionisti del soccorso apprezzati in tutto il mondo, sono, è questa la dura verità, completamente abbandonati dallo Stato per quanto riguarda l'aspetto umano e professionale ed il conseguente supporto psicologico a seguito di interventi altamente impegnativi come quello accaduto in A12.

Oltre ad uno stipendio medio di 1300 €/mese, a mezzi vecchi ed obsoleti, a continui congelamenti dei contratti e “spending review”, come se non bastasse, i Vigili del Fuoco italiani vengono utilizzati dallo Stato come pedine di un gioco da tavolo e nessuno si interessa di tutelare e salvaguardare questi lavoratori preparandoli ed accompagnandoli, se necessario, nel percorso psicologico che precede e che segue interventi a così forte impatto emotivo.

Pertanto, non volendo assolutamente speculare sulla tragedia in A12, ci uniamo al cordoglio verso la famiglia dei due bambini scomparsi e sosteniamo i colleghi intervenuti sul posto ma allo stesso tempo vogliamo denunciare questa situazione indecorosa, per risolvere la quale questa organizzazione sindacale si sta adoperando da anni ma, allo stato attuale, senza nessun risultato positivo.

Invitiamo i cittadini ad indignarsi per un corpo dello Stato abbandonato a sé stesso e non all'altezza degli standard europei.

Noi Vigili del Fuoco chiediamo aiuto ai cittadini affinchè possiamo garantire un servizio di soccorso sempre migliore!

 

L' inferno in A12 e quelle lacrime di chi non conosce il male - IL TIRRENO