GLI "ANGELI DEL SOCCORSO" HANNO BISOGNO DI DIRITTI E CERTEZZE NON ELEMOSINE!
Sempre più frequentemente si susseguono inviti da parte dei dirigenti periferici, tesi a sollecitare il mutuo soccorso e la solidarietà a favore di questo o quel collega in difficoltà.
Tanti di questi momenti di solidarietà, si esauriscono all’interno di un comando o di una regione senza avere una eco nazionale, per cui è difficile quantificarne la portata, ma il copione è sempre uguale : un collega si ammala, si infortuna, oppure muore, ed in tutti questi casi sopravvengono le difficoltà economiche!
Se un vigile del fuoco si ammala o si infortuna in servizio, deve mettere mano al portafoglio e cominciare a sborsare quattrini per visite mediche, accertamenti, ticket, viaggi, cure; anche se in sede di visita medica per “sorveglianza sanitaria del lavoratore” viene riscontrata qualche patologia o qualche dubbio, cominciano i problemi.
Da un lato le preoccupazioni sullo stato di salute, poi le spese a proprio carico, i viaggi in CMO spesso a carico proprio, e se le cose vanno per le lunghe, alla perdita delle indennità di presenza in turno, di notturno, festivo e di soccorso esterno, nonché i mancati servizi straordinari, si aggiungono anche le perdite per decurtazione dello stipendio dopo un certo periodo di assenza!
Nel caso tristissimo di una scomparsa, i suoi congiunti dovranno fare i conti ma……senza soldi!
I vigili del fuoco non godono di alcun “rispetto” : i problemi si affrontano spesso solo con la grande disponibilità e solidarietà dei colleghi stessi!
L’ONA (opera nazionale assistenza) cui ogni lavoratore versa una quota mensile e nella quale confluiscono soldi da diversa origine, è “mille sfumature di grigio” tabù : non si sa bene cosa, come, quanto!
Tornando al malcapitato di turno, rammentiamo che i vigili del fuoco non godono di una copertura INAIL; hanno una polizza con soluzioni di continuità per cui i vigili del fuoco, allo scadere della polizza si trovano del tutto scoperti da copertura assicurativa e la polizza è pagata con gli stessi soldi dei lavoratori.
Oltre ai rischi “normali” di un vigile del fuoco, i vigili del fuoco italiani, hanno dei rischi aggiuntivi dovuti a carenza e vetustà di mezzi ed attrezzature, DPI non sempre all’altezza della situazione e dirigenti poco attenti alle loro responsabilità di “datori di lavoro”, più impegnati ai risparmi di gestione -che garantiscono a fine anno un ritorno economico direttamente nelle loro tasche- che al soccorso ed ai lavoratori!
A tutto ciò si aggiunga un organico sottodimensionato che costringe ogni vigile del fuoco a “specializzarsi” in 3-4 settori diversi con difficoltà a mantenersi aggiornati, un organico con una età media molto alta, e lo stesso personale impiegato spesso in turni massacranti per fare fronte alle emergenze che si ripetono quotidianamente nella nostra penisola a scarsa vocazione preventiva!
Come USB siamo stati sempre vicini ai tanti colleghi che hanno subito danni e spesso hanno dovuto anche pagare di persona o subire processi e difendersi per incidenti causati o subiti sul lavoro; Usb è sempre stata al fianco di ogni lavoratore che abbia avuto difficoltà e sempre lo sarà, ma riteniamo che lo Stato deve garantire a questi “Angeli del soccorso”, a questi uomini da pacche sulle spalle, a questo “Corpo più amato dagli Italiani”, tutele, garanzie, SICUREZZA, DIGNITA’.
Agli occhi di tanti che guardano con superficialità agli avvenimenti ed ai post ad effetto sui social, certe iniziative di chi si spertica ad abbinare alla tessera sindacale una polizza assicurativa, o una convenzione con lo studio legale piuttosto che qualche buono spesa diciamo convintamente NO!
E’ la dimostrazione che conoscono il problema ma lo sfruttano per un loro tornaconto!
Noi crediamo che questi stratagemmi siano “specchietti per allodole”, un modo per attirare i lavoratori prendendoli sul fianco scoperto.
Tutti i vigili del fuoco devono avere per legge, diritti, tutele e garanzie!
Offrire un assegno, una convenzione, o forme simili di “accalappiamento” fa apparire certi sindacalisti come degli avvoltoi pronti ad avventarsi sulla preda.
USB pretende la tutela del lavoratore vigile del fuoco a priori, quando sta bene, ogni giorno nel suo posto di lavoro e non in una aula di tribunale, in un letto di ospedale o il sostegno intorno ad una bara.
Le pacche sulle spalle, le medaglie e le targhe commemorative servono a poco; con le medaglie non si riesce a fare la spesa, anche se qualcuno ha saputo lucrare -a danno dei vigili del fuocoanche sulle medaglie!