GESTIONE MICRO EMERGENZE PROVINCIALI

Pisa -

Al Dirigente Provinciale VV.F. Pisa

Ing. Ugo D’Anna


Oggetto: Attuazione Piano Colonna Mobile Provinciale

Egregio Dirigente,

le scriviamo perché per l’ennesima volta dobbiamo constatare che il lavoro svolto dalla Direzione Toscana e dal Comando Pisa nel redarre piani lunghi ed elaborati che sono frutto di successive contrattazioni con i rappresentanti dei lavoratori, alla prima piccola emergenza vengono completamente disapplicate.

L’elaborazione attenta e ponderata di criteri e provvedimenti da adottare viene stravolta nella totale improvvisazione o, peggio ancora, nel far prevalere disposizioni proprie di chi gestisce la catena di comando.

Ci riferiamo in particolare, come ultimo ma potremmo citarne altri, agli eventi atmosferici del 10 Agosto u.s. che hanno detrminato l’impegno di diverse squadre in soccorsi alle persone ed al ripristino di condizioni di sicurezza.

Sembra che in questo evento siano state impegnate molte squadre di volontari VF per integrare un dispositivo provinciale che evidentemente non era sufficiente a garantire la copertura delle richieste di intervento.

Il Piano Colonna Mobile Regionale edizione 2012 ed il Piano Colonna Mobile Provinciale DDS.30/2013 prevedono scenari di microcalamità nella sezione della “Definizione dei livelli di allarme e emergenza” che recita: “” “STATO DI EMERGENZA OPERATIVA”: è ogni esigenza del Servizio di Soccorso Tecnico Urgente che richiede l’impiego, immediato o comunque tempestivo, di risorse umane e/o strumentali in quantità superiore a quelle ordinariamente disponibili.””.

Nella sezione 5 si definisce i criteri da adottare per aumentare le squadre VF con dei criteri in ordine di attuazione che sono:

La situazione di emergenza può determinare l’esigenza di temporanee modifiche all’orario di servizio; dette modifiche di orario, adottate nel rispetto delle previsioni indicate nei CCNL, possono essere le seguenti:

a) prolungamento dell’orario di lavoro,

b) richiamo di personale libero;

c) sospensione dei congedi, dei permessi

d) modifica dell’orario in turni alternati di 24 ore (raddoppio turni).

Considerato, inoltre, che statisticamente nelle microcalamità gli scenari emergenziali comportano una esposizione a rischi significativi, sia per i soggetti da soccorrere che per i soccorritori stessi, e che quindi tendenzialmente configurano “soccorsi primari”, il Gestore dell’Emergenza procederà unicamente al richiamo straordinario di personale permanente.

Al Piano CM Provinciale, si aggiungono nel caso non fosse abbastanza chiaro il quadro normativo di riferimento, ulteriori atti emanati da codesto Comando Provinciale come la DDS 9/2009 dove si specifica, nel vecchio Piano CMP, gli stessi criteri citati del nuovo piano CMP, e cioè la definizione di “Soccorsi Primari” in cui devono essere impiegate squadre VF permanenti, ed i criteri per il potenziamento del dispositivo di soccorso. La DDS è frutto di contrattazione sindacale (23/2/2009) dove le OO.SS. richiamavano il Dirigente alla “tutela della dignità professionale ed onorabilità del personale permanente” ed all’adozione dei criteri di richiamo straordinario di personale prima citati.

Pertento, con la presente, le contestiamo la NON applicazione e violazione del Piano CMR e CMP e delle disposizioni citate nell’occasione della recente micro emergenza del 10 Agosto.

La invitiamo a fornire risposte scritte, non tanto a questa OS, ma al personale permanente TUTTO che ogni volta si vede violata la propria dignità professionale e personale da atti unilaterali che non trovano giustificazione alcuna, né sul piano professionale, né su quello economico.

La diffidiamo e la richiamiamo ad una attenta valutazione e applicazione dei criteri citati nelle future inevitabili micro-emergenze che si dovessero verificare in ambito provinciale.

Nell’attesa di urgente riscontro alla presente, si porgono Saluti di rito.