FORMAZIONE REGIONALE NEL LAZIO, UN AVVIO DI NOBILI INTENTI
il 18 u.s. si è svolto presso la Direzione regionale Lazio l’incontro sui criteri da adottare riguardo i corsi di formazione a carattere regionale, questi, per l’amministrazione, riguardano ciò che afferisce le cosiddette specialità (alta formazione), ovvero quelle abilità conferite a costo zero.
Sulla formazione per i lavoratori del personale Tecnico-Amministrativo non una parola.
Lavoratori,
il 18 u.s. si è svolto presso la Direzione regionale Lazio l’incontro sui criteri da adottare riguardo i corsi di formazione a carattere regionale, questi, per l’amministrazione, riguardano ciò che afferiscele cosiddette specialità (alta forma zione), ovvero quelle abilità conferite a costo zero.
Ricalcando la cattiva abitudine di non fornire la nota informativa preventiva contrattualmente prevista, che farebbe risparmiare tempo e denaro a tutti e adducendo le solite identiche motivazioni a riguardo (alle quali, poichè reiterate nel tempo, non crediamo), l’amministrazione ha esordito annunciando il 2020 quale anno della formazione.
Sulla formazione per i lavoratori del personale Tecnico-Amministrativo non una parola.
Dall’interazione relativa alle esigenze dei comandi dovrebbe nascere un piano formativo volto a colmare le lacune inerenti le figure mancanti (ma anche quelle inerenti ai lavoratori derivanti dai risultati dei piani formativi), il tutto correlato da criteri regionali; abbiamo sostenuto l’importanza di prevenire conflitti con l’applicazione a carattere territoriale al fine di non generare confuse sovrapposizioni tra le “sovranità” e gli aspetti tecnici in quanto sarebbero pagate dai lavoratori in balia di molteplici applicazioni.
A quanto pare nel piano, da parte di un amministrazione orientata prevalentemente all’aumento della produttività attraverso il mero conferimento di più specialità ma sempre con lo stesso numero di uomini, si riscontra una miopia riguardo i processi evolutivi della tecnologia. L’informatica accompagnerà sempre più ogni aspetto dell’attività lavorativa, sarepbbe opportuno valutare le aderenze riguardanti settore per settore, se ci sarà un vero piano, e non affidarsi alle conoscenze individuali maturate in proprio, a propri costi e differentemente da ciascuno. Anche se quasi tutti usano i social, un conto è il messaggino privato a casa, altra cosa è la comunicazione istituzionalerelativa all’Emergenza.
Aspetto saliente della nobile arte dell’insegnamento dovrebbe essere il contesto peculiare soggettivo, piuttosto che distribuire punticini a 360 gradi inoculando la corsa al concorrenziale accaparramento, sarebbe bene individuare più, e determinati, percorsi professionali per il lavoratore, volti ad un accrescimento della conoscenza (e quindi della coscienza) nella vita lavorativa.
Altro convitato di pietra è la formazione motoria, a parte qualche strampalata palestra, visti gli esiti ci domandiamo a cosa serva l’intero apparato.
I dettagli della discussione saranno riportati nel verbale che sarà divulgato, tenuto conto dei tempi dell’amministrazione che sobbarca di enormi carichi i lavoratori preposti (strategia antisindacale?).
Il Coordinamento regionale
USB VVF Lazio