Finalmente anche "altri" si accorgono dei Precari
USB storicamente porta avanti una politica di lotta a favore dei lavoratori e di tutte quelle categorie che un lavoro non lo hanno mai avuto, di chi ha perso il lavoro, di chi lotta per una casa, dei movimenti contro la privatizzazione (dell’acqua, dei servizi pubblici), ponendosi quindi non tanto come unione “sindacale” ma come organizzazione sindacale “confederale “ di “persone” e cittadini che hanno sfiduciato i sindacati di “stato” che hanno fatto con la concertazione una perdita giornalieri di diritti .
Con questo spirito tra le tante battaglie anche quella “storica” per la stabilizzazione dei precari dei vigili del fuoco.
Dal gennaio di quest’anno in diverse città USB ha mobilitato i precari per portare ad evidenza pubblica lo scempio perpetrato dall’amministrazione e dal governo centrale con i tagli lineari che abbattendosi come una scure anche sui vigili del fuoco determinano un gravissimo depauperamento di una risorsa pubblica : i precari vigili del fuoco sono stati formati con investimenti pubblici, hanno lavorato per anni ed anni al servizio dell’amministrazione pubblica ed ora si vedono spazzati via come polvere da nascondere sotto un tappeto.
In questi ultimi giorni, è stato indetto uno stato di agitazione a Reggio Calabria dalla USB e CGIL e CISL : per noi della USB rappresenta una svolta storica che alcuni sindacati sul territorio finalmente si interessino anche dei precari – proprio coloro che lo hanno creato con i loro accordi ed i loro partiti - ; dobbiamo infatti mestamente ricordare che alcuni di questi “sindacalisti” anni fa si
interessavano in maniera energica di questa categoria di “lavoratori” atipici, ma solo per prelevare dalle loro tasche 25-30 euro sotto forma di tessera. Unica cosa di cui NON avevano bisogno.
Il corpo nazionale dei vigili del fuoco con questi ulteriori tagli del servizio dei precari è stato gravemente compromesso, e siamo ora ben lontani dai parametri che ci vorrebbero in Europa.
Uno dei paesi più fragili d’Europa, il paese in assoluto a più alto rischio idrogeologico, tellurico, inquinato in maniera selvaggia da sostanze radioattive e tossiche interrate in ogni dove ed impastate nel cemento di ospedali, caserme, abitazioni, un paese che affonda, affida il suo popolo di 60 milioni di abitanti a pochissime migliaia di uomini, mal vestiti, senza mezzi, senza caserme, maltrattati, mal pagati.
La USB ha invitato i precari a non farsi abbindolare nuovamente dai sindacati di stato e proseguire la lotta come sta avvenendo in questi giorni da Genova a Catanzaro, da Brindisi a Roma.
Appuntamento, per incalzare il governo, il 26 febbraio a Roma -assemblea per decidere la piattaforma rivendicativa da presentare al governo renzi- parola d’ordine:
NOI SFRUTTATI E LASCIATI SUL LASTRICO; VOI NON GOVERNERETE.