EMERGENZA SI MA ALMENO RISPETTIAMO I SOCCORRITORI
Lavoratori,
siamo in attesa della dovuta convocazione da parte del dipartimento verso le OO.SS. Nazionali in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa contrattuale e vari accordi specifici visto che di Organizzazione del Lavoro abbiamo necessità di trattare.
Giungono segnalazioni dal territorio che ci fanno registrare sconfortanti segnali riguardo le diverse interpretazioni in merito alla gestione dei raddoppi turni (dove il comando di Firenze sta praticamente facendo scuola a se, ne citiamo uno fra tanti ma siamo in possesso di una baca dati di OdG provenienti dal territorio estremamente sconfortante) e di come la scelta delle unità da inviare sul cratere, sia esso operativo che amministrativo, non risulta essere trasparente.
Inoltre siamo a conoscenza di un servizio di ristoro nella zona rossa estremamente preoccupante che non rispetta le giuste proporzioni caloriche previste in questi casi. Vero è che una emergenza impone dei sacrifici ma è pur vero che le innumerevoli esercitazioni e preparazioni che di norma si susseguono annualmente servono proprio ad organizzaci al meglio in questi casi particolari. E proprio curare aspetti logistici e aree attrezzate al meglio per il ristoro ed il conforto di un buon pasto può dare il giusto contributo a chi senza sosta sta lavorando compiendo al massimo il proprio dovere di soccorritore. Quindi assistere a scene del tipo: in una tenda adibita a quaranta (40) unità ci dormiamo in settantadue (72) forse dovrebbe farci riflettere. Peggio ancora se poi qualcuno degli operatori è costretto a dormire nelle vetture (vedi gestione comando Genova).
In queste giornate di primo soccorso tecnico urgente dimostriamo a noi stessi e alla popolazione il nostro livello organizzativo. Quindi curare i particolari non è cosa da poco. L’unica cosa che è evidente è che i vigili del fuoco, quelli operativi, non certo i “manager”, sono capaci di affrontare l’emergenza sisma e l’emergenza gestione catastrofica della dirigenza al meglio. Forse sarebbe stato più opportuno da parte dei vertici del dipartimento, invece di fare le “belle statuine” e giocare “al piccolo pompiere in erba” con il ministro (giochetto che è partito altroieri dalla sala crisi del dipartimento e si è spostato ieri nelle zone colpite dal disastro), curare ed assistere al meglio le unità presenti sul cratere in modo da rendersi utili a chi il soccorso lo fa sul campo invece di cavalcare l’onda medianica e farsi pubblicità sulle spalle dei “vigili del fuoco”.