EMERGENZA PUGLIA

Nazionale -

 

Al Ministro dell'Interno

Prefetto Matteo PIANTEDOSI

 

Al Sottosegretario di Stato all'Interno

On. Emanuele PRISCO

 

Al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco

Prefetto Attilio VISCONTI

 

Al Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Ing. Eros MANNINO

 

Al Direttore Centrale per l’Emergenza Soccorso Tecnico e AIB

Ing. Marco GHIMENTI

 

All’Ufficio per le Relazione Sindacali

Vice-Prefetto Renata CASTRUCCI

 

 

Egregi,

In questi giorni di caldo estivo, come tutti gli anni, vediamo regioni che sono interessate da incendi di vegetazione che stanno mettendo a dura prova il lavoro del personale del CNVVF.

E, come sempre, assistiamo alla confusione totale da parte dei nostri vertici per la gestione dell’emergenza.

Nello specifico registriamo che senza una preventiva e neppure una successiva comunicazione alle OO.SS nazionali vengono inviate colonne mobili senza capirne né la logica e neppure il nesso.

Neppure a livello regionale e territoriale queste basilari regole di corrette relazioni sindacali sono state adottate.

La scrivente O.S. da sempre pone seri dubbi sia sulla circolare EM 01/2020 che sulla gestione delle emergenze locali/territoriali non decretate.

Ad oggi, nello specifico di questa situazione che ha visto l’invio di personale da regioni lontane con trasferte di oltre 1000 chilometri con moduli previsti nella circolare EM 01/2020, abbiamo assistito ad un balletto senza senso da parte dei Dirigenti Provinciali e Regionali, dove in ogni territorio si sono adottate logiche di individuazione di personale che non trovano riferimenti normativi da parte di nessuna circolare che regolamenta la materia dell’invio di squadre di soccorso.

Anche nei territori interessati da questa emergenza incendi ci viene il dubbio che questa gestione non sia stata gestita nell’ottica dell’ottimizzazione delle risorse, prevedendo ad esempio parziali raddoppi di turni, inviando sul posto nostri funzionari a coordinare le squadre impegnate, contattando eventualmente rinforzi dalle regioni vicine.

Avremmo apprezzato soluzioni logistiche previste nei piani emergenziali dei comuni o territori dove l’emergenza era in atto, invece abbiamo assistito a caos e confusione che ci fa purtroppo pensare che siamo lontani anni luce dal vedere il CNVVF colonna fondamentale dell’intero sistema di protezione civile. Chiediamo con la presente se chi al centro sta gestendo questa emergenza ha valutato e quindi agito di conseguenza analizzando appunto questi piani emergenziali territoriali dove sono indicate tutte le criticità territoriali, i punti previsti per ospitare i soccorsi e le azioni da adottare nel sistema integrato di protezione civile con tutte le realtà che lo compongono, su questo gradiremo al fine di migliorare la gestione delle future emergenze un report dettagliato su quello che è stato fatto su questi aspetti.

Purtroppo ancora una volta siamo a prendere atto che: non vogliamo gestire le emergenze. Non le dichiariamo. Non possiamo farlo, perché siamo nel Ministero sbagliato, quello dell’Interno, che ci tratta come forza di ordine pubblico, e non come il pilastro operativo della Protezione Civile che invece siamo – o dovremmo essere.

 

USB Vigili del Fuoco lo ribadisce con forza: il modello attuale ha fallito.

 

Serve una svolta. Serve il coraggio di cambiare.

 

Ma soprattutto, serve ascoltare chi il fuoco lo affronta ogni giorno, non chi lo affronta a parole dalle stanze del Palazzo.

 

Terminiamo con una domanda 50/60/70 chiamate in attesa per Comando voi lo chiamate ancora soccorso tecnico urgente?

 

 

per Il Coordinamento Nazionale USB VVF

Roberto Franca