EMERGENZA COVID-19. PROTEZIONI PERSONALI INDIVIDUALI AVELLINO

Avellino -

Al dirigente dei Vigili del Fuoco di AVELLINO

ing. Luca PONTICELLI

Oggetto: EMERGENZA COVID-19. PROTEZIONI PERSONALI INDIVIDUALI.

La scrivente Organizzazione Sindcale, in riferimento all'oggetto, espone quanto segue: nell'ambito della propria attività sindacale si veniva a conoscenza, in data 17.03.2020, del persistere, nelle sede Centrale e nelle strutture territoriali del Comando dei Vigili del Fuoco di Avellino, di una insufficiente o addirittura inesistente fornitura di idonei dispositivi di protezione individuale, quali maschere FFP2/FFP3, per il personale esposto, con differenti modalità, al rischio di contagio da COVID-19, personale che è quindi costretto a operare in condizioni che non rispettano gli standard di sicurezza previsti. Tale carenza evidenzia una gravissima mancanza di organizzazione, gestione e previsione del rischio, foriera di conseguenze potenzialmente drammatiche, in termini di salute e sanità pubblica nonché di possibile esposizione a contagio per interi servizi, per i vigili che vi lavorano, le loro famiglie, il personale dei servizi appaltati, gli utenti, e, in generale e a cascata, per la popolazione locale, conseguenze che si stanno manifestando, in questi ultimi giorni, con positività diffuse del personale sanitario al Covid 19. Si segnala oltre a ciò, che per parte del personale, anche a fronte dell’espandersi e dell’acuirsi dell’epidemia da Covid-19, non è previsto l’uso di alcun dispositivo di protezione. Giungono infine segnalazioni di episodi nei quali, data la insufficiente fornitura addirittura delle mascherine, le stesse vengano riutilizzate per più turni lavorativi, nonostante sul sito web del Ministero della Salute sia ben specificato che devono essere sostituite quando "umide". E non valgano, poiché non possono essere “giustificazioni” accoglibili, le difficoltà di approvvigionamento di tali dispositivi, giacché se da una parte ben si comprende l'emergenza sanitaria in atto, è proprio per questo che la soglia di attenzione e di “offerta di sicurezza” deve essere ancor più elevata.

È del tutto superfluo tratteggiare il particolare momento storico, l'emergenza che dobbiamo, tutti, affrontare, e che l'organizzazione Mondiale della Sanità ha elevato in data 11/03/2020 a Pandemia, ma è proprio a fronte di un'emergenza di tale portata che l'operato dell'Ente debba essere il più rigoroso possibile, nulla lasciando al caso e, soprattutto, faccia sì che il proprio personale, in primis quello impegnato direttamente al contrasto dell'epidemia, ma anche quello, per così dire, non “in prima linea nella lotta al virus, sia comunque tutelato e che siano garantite quelle condizioni di sicurezza e salute che ci si deve necessariamente attendere dalla propria parte datoriale.Gli obblighi normativi sono previsti, in primis, dal codice civile, che all'art. 2087 statuisce che “L'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori”, secondariamente dal Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, ovvero il c.d. Testo Unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che espone il datore di lavoro inottemperante a sanzioni anche di natura penale, salvo altri e più gravi reati e da:

- DL 23.2.2020 art.1 - contenimento della diffusione del COVID 19

- DPCM 8.3.2020 e DPCM 9.3.2020 in materia di implemento delle suddette misure

- DPCM 11.3.2020 - ulteriori misure estese sul territorio nazionale

È evidente, dunque, la necessità di un provvedimento URGENTE e INDILAZIONABILE che provveda a modificare tale stato di cose, poiché in caso contrario, e a tutt'oggi è proprio così, il pericolo per la salute e l'incolumità pubblica per gli operatori del soccorso non interessati dalla direttiva in materia di DPI è elevatissimo, così come è urgente procedere immediatamente alla fornitura costante e sufficiente di adeguati DPI, al fine di produrre le indispensabili condizioni di tutela del singolo operatore, della collettività e della Salute Pubblica.

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Per quanto sopra esposto e motivato la scrivente Organizzazione Sindacale chiede chiarimenti in merito.
 

il Coordinamento Nazionale USB VVF