EMERGENZA COVID-19 , dobbiamo fare di più e meglio
Alla C.A. del Direttore Regionale
Ing. Marco Ghimenti
Alla C.A. di tutti i Comandanti della Regione
Bologna 12/03/2020
EMERGENZA COVID-19 , dobbiamo fare di più e meglio.
Direttore, siamo a scriverle per dare un contributo, speriamo fattivo, portando un contributo di informazione ed esperienza finalizzato ad affrontare con maggior strumenti la grave situazione in cui ci troviamo. Si è aperta da più parti la discussione sulla validità di cambiare turnazione da 12/24-12/48 a 24/72, come USB abbiamo forti dubbi, oltre ripudiare una logica che vede ogni dirigente provinciale emanare proprie normative, non c’è nessuna evidenza che un cambio di orario sia di alcun beneficio, anzi, a nostro avviso il prolungare la coabitazione all’interno di una sede di servizio fino a 24 ore, fa abbassare la soglia dell’attenzione, con conseguente abbassamento delle misure di tutela e protezione personale, favorendo atteggiamenti di promiscuità, anche se gli interventi sono in questi giorni diminuiti a causa delle stringenti disposizioni imposte alla cittadinanza, un turno da 24 ore rimane molto faticoso, non solo dal punto di vista fisico e può determinare maggiore possibilità di errore ed infortunio. Crediamo sia utile una più attenta valutazione. Altre le misure immediate da prendere: intervenire sulle sostituzioni, bloccandole nel limite del possibile, in caso di assenza di personale nei distaccamenti, prevedere il richiamo in servizio straordinario su base volontaria di personale residente che si trova in salto turno, anche di turni diversi, considerando il recupero di 12 ore. Mettere in atto disposizioni che limitino al minimo lo scambio di personale tra sede e sede. In caso estremo prendere in considerazione di diminuire il dispositivo di soccorso, soprattutto in zone con meno incidenza di interventi. Anche per il personale con particolari specialità, che possono essere chiamati in soccorso in tutta la regione (si veda SAF, TAS, SA, ecc.) si deve pensare di limitare gli spostamenti, anche qui, se possibile, attingendo a personale libero disposto a venire in straordinario, se residente per comando. Un dirigente provinciale addirittura, improvvisando, ha bloccato le ferie, questo provvedimento è contrario al principio di ridurre l’esposizione del personale al contagio e va immediatamente bloccato, dimostra la nostra tesi, la pericolosa deriva dei singoli. Dobbiamo fare molta più attenzione a cosa accade dentro le nostre sedi, invece di inventarci provvedimenti privi di logica. Ci giungono segnalazioni di comportamenti contrari al buon senso, quali continuare a fraternizzare davanti al bar interno, mangiare fianco a fianco, continuare in definitiva come sempre, atteggiamenti comprensibili, ma che denunciano una grave sottovalutazione del rischio di contagio. L’esempio parte anche da alcuni funzionari, da alcuni dirigenti, per estendersi a buona parte del personale. Si continua ad uscire in intervento, in molti casi, senza nessuna protezione, anche all’interno dei mezzi nessuno indossa mascherina di protezione, considerando che all’interno degli abitacoli dei mezzi di soccorso è impossibile mantenere la distanza di sicurezza. Vediamo altri enti, anche privati, che girano per la città dotati di mascherina protettiva. La scarsità delle mascherine non deve essere accettata, vista la garanzia avuta in una recente riunione proprio con Lei, di scorte al momento sufficienti, quindi cosa dobbiamo dedurne? Mancano forse direttive chiare?, Dobbiamo essere coscienti che questo è il momento per fermare la diffusione del virus, non tra una settimana, non tra un mese, ma adesso. Dobbiamo dunque assicurarci che le disposizioni di sicurezza siano messe in atto da tutti, proprio tutti, fuori e dentro le sedi di servizio. Anche il fatto di dormire in più di una persona all’interno delle camerate è un problema da risolvere. Dobbiamo avere la garanzia che vengano applicati protocolli severi di controllo per chi è entrato in contatto con persone infettate dal CODIV-19, non è accettabile ritardare la messa in atto di procedure di quarantena, ci riferiamo ad un episodio accaduto proprio in Direzione Regionale.
Un sindacato per sua natura ricorda all’amministrazione i diritti dei lavoratori, quale appunto quello inalienabile della salute, ma in questo caso corre l’obbligo Direttore, di ricordare insieme ai lavoratori i propri doveri, in questo difficile momento, dobbiamo raggiungere uno stesso fine, la salute di tutti, di chi sta dentro e di chi sta fuori. Confrontiamoci anche a distanza, ma facciamo presto. Un pensiero corre al nostro collega di Forlì che lotta tra la vita e la morte, tutti ci stringiamo intorno a lui e alla sua famiglia, la drammaticità della sua situazione ricorda a tutti la nostra fragilità, anche se singolarmente ci sentiamo invincibili, dobbiamo pensare al nostro prossimo, che potrebbe non esserlo.
Distinti Saluti
Per la USB VVF Regionale
Ciro Bartolomei