EMERGENZA COVID-19 – OSSERVAZIONI

Nazionale -

Al Ministro dell'Interno
Prefetto Luciana LAMORGESE


Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento

Prefetto Salvatore Mario MULAS


Tramite:
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Roberta LULLI

Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
ing. Fabio DATTILO

Al responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali

dott.ssa Silvana LANZA BUCCERI
 

Oggetto: EMERGENZA CODIV-19 – OSSERVAZIONI.

Egregi,

la scrivente Organizzazione Sindacale, in riferimento all’oggetto, essendo a stretto contatto con la base del Corpo Nazionale ha avuto conferma diretta che quanto da voi emanato fino ad ora non è per nulla confacente con la reale situazione che si vive sul territorio. Durante la riunione del 6 marzo 2020, la scrivente, ha evidenziato come la profilassi, le disposizioni comportamentali, le quarantene forzate, la gestione di chi ha contratto l’infezione, l’esposizione dirette degli operativi sono condizioni atipiche e vanno affrontate quindi in maniera non convenzionale rispetto a quanto è stato disposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per tutto il Paese.

La macchina operativa del soccorso non può stare a casa perché salvaguardia il Paese e non può sottrarsi dal proprio compito istituzionale perché il soccorso è imprevedibile e non rispetta nessuna condizione standard. Malgrado questa nostra peculiarità è a voi conosciuta ad oggi non abbiamo letto nulla che si confacesse alle nostre reali esigenze.

SONO state stanziate delle economie per comprare attrezzature specifiche per affrontare questa emergenza, tipo anche le mascherine, ma troppi di noi non le hanno!

SONO poste le unità in quarantena ma nessun controllo sanitario, profilassi specifica e monitoraggio è di fatto in atto; ci si limita soltanto a dire stai a casa.

SONO obbligati gli allievi delle Scuole Centrali Antincendi a fare un alza bandiera invece di pensare ad una soluzione migliore alla detenzione forzata che state perpetrando a soggetti sani che voi avete deciso che siano sacrificati per causa.

SONO obbligati alla transumanza tutti gli operativi che dal sud si spostano al nord e viceversa per mantenere la vostra disorganizzazione in piedi; inutile è ricordarvi come affetti, problemi familiari e personali si accentuino quando si è in emergenza. Quindi:

CHIEDIAMO visto che non possiamo osservare le precauzioni sulle distanze minime, che tutto il personale sia fornito di mascherine e occhiali personali da usare giornalmente.

CHIEDIAMO di applicare una mobilità straordinaria che limiti il più possibile gli spostamenti nel territorio mandando le unità presso le proprie residenze; e non ci riferiamo soltanto ai Capi Squadra che già dovevano essere trasferiti da tempo ed è per colpa della disorganizzazione che sono ancora fuori casa ma vi chiediamo di valutare anche un temporaneo blocco di chi, Vigile, fa la spola tra i problemi di casa e i problemi del raggiungimento del posto di lavoro.

CHIEDIAMO che vengano allestite strutture medico ospedaliere in tutte le nostre sedi centrali e sedi disagiate al fine di assistere e nel caso curare gli operativi che quotidianamente stanno a stretto contatto con la popolazione che non è censita dal punto di vista sanitario; ci chiamano ma noi non sappiamo se uno è infetto oppure no.

CHIEDIAMO di evitare di leggere corbellerie sui documenti dipartimentali che si riferiscano a distanze minime di salvaguardia; l’abitacolo dei nostri mezzi non permette di rispettare queste imposizioni e nel soccorso non è applicabile il concetto dello “smartworking”.

CHIEDIAMO di garantire una certificazione medica attestante la buona salute per tutti i lavoratori del Corpo Nazionale che lavorano nelle zone di valico e frontiera visto che per passare in altri stati è obbligatorio attestare la propria idoneità medica, pena: la quarantena.

CHIEDIAMO che nessun lavoratore del Corpo Nazionale sia obbligato a lavorare senza sosta e senza il rispetto delle norme contrattuali che prevedono le articolazioni orarie. A Fiumicino, senza nessuna ragione, ci sono lavoratori che stanno lavorando da 36 ore ininterrottamente.

CHIEDIAMO di controllare l’operato di tutti quei dirigenti locali che non stanno affrontato questa emergenza con la dovuta attenzione ma si stanno limitando, se va bene, al semplice copie e incolla. Bisogna ricordare a Loro che il personale operativo è insostituibile.

CHIEDIAMO che i medici assegnati ai vari comandi facciano rete fra di loro e che siano messi in condizione di poter dialogare direttamente con la struttura medica dello Spallanzani.

CHIEDIAMO di chiudere l’accesso al pubblico di tutte le nostre strutture per i servizi del Corpo Nazionale, tipo la prevenzione, perché ad oggi non sono le pratiche l’esigenza primaria.

Dentro le nostre sedi di servizio si vive tutti insieme: amministrativi, operativi e servizi con tutto ciò che ne consegue senza il ben che minimo controllo; se c’è il gel disinfettante per tutti è grasso che cola. Ci chiediamo anche il perché di tale scelta! Cosa c’è di utile in tutto questo visto che “almeno” gli amministrativi il telelavoro lo possono fare. Detto fra noi se un dirigente o un comandante deve fare delle fotocopie una volta nella vita può anche, per il bene del Paese, pigiare da se il tasto play e alzarsi per andare a recuperare il documento che ha scritto.

Alla luce di quanto in parola ed evitando che questa nostra possa diventare chilometrica come lettera chiediamo di sapere se siamo in emergenza? Perché la presidenza del consiglio dei ministri ha dichiarato l’Italia in codice rosso ma noi stiamo ancora affrontato questa emergenza con il dispositivo ordinario; “siamo lieti di aver visto confermato i nostri doveri, nelle ripetute note del dipartimento, ora con la stessa precisione e tempestività avremmo il piacere di vedere riconosciuti i nostri diritti!

VOGLIAMO il diritto alla salute!

CHIEDIAMO di non portarci a casa le malattie! USB non vi farà giocare con la pelle dei Vigili del Fuoco e delle nostre famiglie! Per una volta vorremmo applaudirvi e complimentarci per la massiccia prevenzione messa in campo ma fino ad adesso continuate a deludere e a disattendere i lavoratori.

 

il Coordinamento Nazionale USB VVF