Dopo la propaganda sugli anziani della scorsa estate nelle sedi dei vigili del fuoco si torna alla cruda realtà

I distaccamenti di Roma dei vigili del fuoco lasciati senza pasti e costretti a “mendicare” negli esercizi vicino alle sedi di servizio

 

Roma -

In questi giorni al comando dei vigili del fuoco di Roma la ditta affidataria del servizio mensa si è “dissolta” lasciando i propri dipendenti senza stipendio e i vigili del fuoco a dover garantire il loro servizio (i turni sono di dodici ore) senza poter consumare i pasti.

Quello che potrebbe sembrare un fulmine a ciel sereno in realtà è nient’altro che la prevedibile conseguenza ai fatti che nei mesi scorsi si sono succeduti. Le proteste del personale dell’aeroporto di Fiumicino, quello della Centrale e di molti distaccamenti che in occasioni diverse si è astenuto dal consumare i pasti forniti dalla ditta per la qualità degli alimenti e per questioni igieniche (scarafaggi e topi nelle cucine e nei magazzini, carne sequestrata perché avariata ecc.) non hanno però sortito alcuna azione da parte dell’amministrazione.

Anzi, in occasione di un incontro con le organizzazioni sindacali nel mese di giugno, il funzionario responsabile del comando per gli aspetti riguardanti le carenze igienico sanitarie aveva dichiarato che le sanzioni (tra l’altro irrisorie) previste dal contratto in caso di inadempienze da parte della ditta, non erano state applicate in virtù di un, presunto, parere legale dell’avvocatura di stato sul contratto stesso.

La RdB-Cub ha denunciato al dirigente provinciale le implicazioni che la vicenda comporta sul piano della sicurezza e l’incolumità dei vigili del fuoco non mancando di evidenziare gli aspetti di responsabilità penali dei gestori della ditta che ha in gestione la mensa.

L’intera vicenda risulta paradossale se si pensa che solo un mese fa si è conclusa proprio a Roma, con tanto di serata di gala con fuochi di artificio, l’iniziativa a favore degli anziani per donare loro pasti e compagnia. Ad un solo mese di distanza ci si è trovati con le squadre dei vigili del fuoco ad “elemosinare” un pasto caldo nei ristoranti, mense, o in qualche bar vicino alla propria sede di servizio visto che questa è stata l’unica indicazione che l’amministrazione ha dato al personale.

La RdB-Cub denuncia anche l’assurda situazione dei lavoratori della ditta che dopo aver garantito con la loro opera il funzionamento del dispositivo di soccorso si vedono oggi senza stipendio e senza lavoro “ingannati” non solo dal proprio datore di lavoro ma anche da un’amministrazione pubblica.

L’amministrazione infatti in tutti questi anni, nonostante le numerose denuncie e segnalazioni di episodi di cattivo funzionamento del servizio, non ha avviato nessuna iniziativa di vigilanza e controllo delle modalità con cui la ditta ha operato. Infatti in molte occasioni la RdB-Cub si è trovata davanti ad “muro di gomma” del comando che ha permesso alle stesse persone, la ditta ha cambiato ripetutamente nome, di operare nell’illegalità, senza che s’intervenisse a tutela dei vigili del fuoco, del servizio di soccorso e tanto meno dei lavoratori addetti alla mensa.

A questi ultimi la RdB-Cub esprime la propria solidarietà dichiarandosi disponibile da subito a sostenere tutte le iniziative di lotta utili ad una rapida soluzione della vicenda.