DIMISSIONI DEL CAPO DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO

Nazionale -

Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Prof. Giuseppe CONTE

 

e p.c. Al Ministro dell'Interno
Prefetto Luciana LAMORGESE


Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento

Prefetto Salvatore Mario MULAS


Tramite:
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Roberta LULLI

Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
ing. Fabio DATTILO

Al responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali

dott.ssa Silvana LANZA BUCCERI
 

Oggetto: DIMISSIONI DELL'ATTUALE CAPO DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO.

Egregio Presidente,

ci scusiamo per l'impertinenza dell'oggetto, della presente, ma dall'attenta analisi e nel rispetto dell'autorità competente in materia di legge dobbiamo segnalare un increscioso fatto. Ci perdonerà, siamo sicuri, se abusiamo della Vostra squisitezza nel leggere la presente riprendendo le Vostre parole di concretezza del Corpo Nazionale. Poiché riteniamo che allo stato attuale sentire durante la trasmissione di Rai3 - Report, andata in onda il giorno 30 marzo 2020, che affronta il problema del Covid-19, di essere stati denunciati all'autorità giudiziaria perché abbiamo detto una verità che accade ora nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco sia inaccettabile. In questo momento il nostro Paese sta piangendo migliaia di morti non per coronavirus ma per la criminale mancanza di respiratori e di letti per la terapia intensiva. Sciagurata situazione che ci ha ucciso nonni, padri, figli, decapitato una generazione unica testimone delle grandezze del passato di questo Paese.

Una intervista impeccabile, quella condotta da Report, che mette a nudo le inefficienze di un'amministrazione, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, che davanti ad una pandemia mondiale mostra il lato peggiore di sé.

2 morti, 476 unità in isolamento domiciliare per sorveglianza preventiva, 125 unità positive al Covid-19, di cui 18 ricoverati, 7 in terapia intensiva e 100 in isolamento domiciliare. Un vero bollettino di guerra in continua evoluzione per noi Vigili del Fuoco.

A questo si aggiungono i 37 miliardi tagliati alla sanità, medici costretti ad emigrare, specializzazioni rilasciate per corruzioni, ricerca finanziata con meno di niente, 5000 letti di terapia intensiva per 60 milioni di cittadini.

Per i Vigili del Fuoco posti in quarantena non ci sono tamponi ne cura appropriate ma soltanto un isolamento dentro i container che di solito vengono usati in caso di calamità tipo il terremoto.

Il dott. Appiana, nostro dirigente medico, si ostina a non voler far fare nessun tampone preventivo e quindi siamo trattati come carne da macello. Soprattutto nelle zone più critiche del Nord, dove le ambulanze non bastano più da giorni, sono stati i pompieri a soccorrere malati, sospetti Covid. Allora, chiudiamo questa partita del coronavirus e poi la rivolta deve essere fatta solo a colpi di galera anche e soprattutto nei confronti di quei amministratori che hanno detto il falso sulla gravità della situazione mentre preparavano lo strangolamento dei cittadini, nella speranza che le carenze del sistema non emergessero.

Criminali allo stato puro!

Lavoriamo quasi tutti senza mascherine perché ne abbiamo poche, le attrezzature sono inadeguate già in periodi normali. E nel frattempo il coronavirus comincia a diffondersi nelle caserme, le stesse che vengono chiuse, serrate, con ulteriore disagio per territori stremati che non possono più contare sugli “angeli in rosso”. È successo per squadre di interi turni a Crema, Alghero, Abano Terme, Padova; non è successo incredibilmente al distaccamento di Grottaminarda, provincia di Avellino, a dieci chilometri dalla zona ultra-rossa di Ariano Irpino e se ciò non fosse abbastanza dobbiamo subire le parole, scritte dal Capo del Corpo Nazionale, che ci dice di usare un passamontagna per proteggerci; forse scambiandoci più per ladri più che per soccorritori.

Se ora i contagiati e i morti diminuiscono perché ci hanno rinchiuso nelle case, ciò costituisce la prova che, se ci avessero chiuso in casa subito, non sarebbe morto nessuno.

In un momento difficile è diabolico sentire le false parole del Prefetto Mulas che raccontano un film mai girato.

Si nota dalle sue parole, che in questa emergenza sanitaria da Corona virus, proprio Lui non ha mai toccato con mano come si viva in trincea. I responsabili della distruzione del presente e del futuro devono andare in galera.

A salvare la popolazione, per fortuna, ci sono i Vigili del Fuoco e non i colletti bianchi che ingrassano al dipartimento ne tanto meno possiamo aspettarci aiuto e onestà da un "Dattilo" chiuso dentro la sua torre d'avorio.

il Coordinamento USB Vigili del Fuoco