CORSO ALLIEVI A NOVE O SEI MESI? CORSO CAPI SQUADRA A CINQUE SETTIMANE O TRE MESI? LA GRANDE INCOGNITA DEL MEF
Oggi si è svolto un incontro in piattaforma virtuale tra il Capo del Corpo e le OO.SS., all’ordine del giorno l’informativa sul nuovo corso allievi permanenti e sul corso capi squadra. Premettiamo che entrambi questi corsi risentono della nuova legge, ovvero la 127 del 2018 la quale prevede per i corsi da vigile in ingresso la durata di nove mesi, per i corsi da capo squadra invece di tre mesi. Il Capo del Corpo ci ha informato della volontà dell’amministrazione di andare anche quest’anno in deroga, ovvero scendere a sei mesi per i allievi e a cinque settimane per i capi. Da considerare poi i ritardi nel bando CS e dello svolgimento del corso degli allievi che terminerà a breve, di fatto durato nove mesi per ragioni organizzative, legate sempre al covid. Il rischio è, che un corso da nove mesi, possa nei fatti allungarsi a dodici. Detto questo, non basta la volontà dell’amministrazione di andare in deroga, c’è l’ostacolo non facile da superare, del MEF, che deve autorizzare un maggiore esborso, causato da un ingresso anticipato dei vigili in prova in ruolo effettivo e dei vigili coordinatori in ruolo capi squadra. La certezza invece riguarda la data di partenza del nuovo corso permanenti, che avverrà il 31 maggio, le lettere di convocazione partiranno questa settimana. Per i capi squadra invece si attende ancora la nomina della commissione esaminatrice, a domanda precisa di USB sull’orizzonte temporale, Dattilo ci ha risposto, che se arriva l’autorizzazione a fare il corso in cinque settimane, potremmo avere i capi per la fine dell’estate, se invece si faranno i tre mesi, si parlerà di novembre. Su nostra precisa critica sui ritardi, ci è stato risposto che l’amministrazione si impegna a bandire entro l’anno il concorso a capo squadra 2021, per recuperare il gap.
Per quanto riguarda invece nuovi concorsi per vigili del fuoco, si deve aspettare il nuovo documento di programmazione finanziaria in quanto con il corso di maggio si esauriscono le assunzioni previste fino ad oggi.
Come USB abbiamo evidenziato la necessità, vista la situazione attuale pandemica e il grave ritardo con cui l’amministrazione si è trovata a bandire il concorso CS, ad andare in deroga mantenendo il corso capi squadra a cinque settimane come i precedenti. Abbiamo anche sottolineato come l’aver portato a tre mesi il corso da capo squadra sia un fallimento dell’amministrazione, che doveva pensare ad un progetto formativo con il quale un lavoratore che ha oltre venti anni di esperienza alle spalle, possegga già i requisiti per fare il capo squadra, ovvero sia in possesso di quelle nozioni necessarie a svolgere il nuovo ruolo con cognizione, professionalità in sicurezza. Ci riferiamo in particolare ad ambiti riguardanti la polizia giudiziaria, piuttosto che la prevenzione incendi, il dl 81/08, ecc. Come USB immaginiamo una formazione coerente, mirata, sedimentata, somministrata nel tempo. Invece per il corso allievi, come USB pensiamo sia congruo un corso a nove mesi, considerato che non si entra più per mestiere, diviene fondamentale migliorare aspetti manuali, pratici. Parlando di mestieri, abbiamo colto l’occasione di denunciare la cronica carenza di autisti, portando l’esempio di un comando importante come quello di Milano, dove se non guidassero i CS, il soccorso si fermerebbe. Ci troviamo come USB in una tensione tra la necessità di far entrare presto nuovi vigili e garantirne la necessaria formazione per la loro incolumità, quindi ci riesce difficile accettare una riduzione del corso a sei mesi senza porci alcune lecite domande. Paghiamo indubbiamente una logica, complice la politica, di dovere sempre affrontare l’urgenza trascurando l’importante. Vecchia questione che torna prepotentemente di attualità. Sulla mobilità vigili è stata ricordata l’anomalia della legge che prevede un minimo di permanenza nei comandi di prima assegnazione, fatto questo che determina il paradosso di veder assegnare vigili neo assunti nel proprio comando di residenza, scavalcando lavoratori più anziani, il Capo del Corpo ha replicato che l’amministrazione rispetta la legge.
Per quanto riguarda le autorizzazioni del MEF, la USB ha replicato che l’esborso da parte del Ministero non dovrebbe essere molto, soprattutto per quanto riguarda i capi squadra, vista la differenza di stipendio praticamente nulla da vigile coordinatore a capo squadra, su questo il direttore Italia non ha dato cifre, in effetti ha riconosciuto che anche laddove il MEF dovesse dare parere contrario per i capi squadra, si potrebbe trovare risorse interne per gestire la questione, “e te credo” per quella miseria che si prende di differenza da capi, questo alla fine ci fa ben sperare sulla reale possibilità di un corso a cinque settimane. Ci corre l’obbligo però di fare una riflessione: USB per quanto favorevole alle cinque settimane, non ritiene un successo una formazione comunque approssimativa che oggi ha un capo squadra, per le motivazioni sopra esposte, dunque ci aspettiamo che l’amministrazione promuova sui territori, da subito, corsi di aggiornamento su temi specifici essenziali alla funzione da capo. La USB continuerà la sua opera di dialogo propositivo con l’amministrazione all’interno del tavolo tecnico della formazione, la stesso Dattilo oggi ha ribadito la sua importanza.
Fondamentale sarà soprattutto il dialogo politico sul rinnovo del contratto, sulla parte normativa, USB ha messo a punto una piattaforma che se accettata anche solo in parte, rivoluzionerebbe la vita di noi lavoratori, anche nella formazione, con benefici in termini di professionalità, retribuzione e sicurezza.
USB VVF NAZIONALE