Corsi sostanze pericolose presso il Comando di Ferrara
Nota al dirigente del comando di Ravenna
La scrivente o.s. constata che codesto Comando prosegue in maniera arbitraria nell’intento di costringere alcuni Lavoratori a frequentare i corsi di cui all’oggetto, modificandone l’orario ordinario di turnazione, transitandoli coattivamente ad orario differenziato, disponendone inoltre l’invio in missione.
Alla luce di tutto questo, la scrivente o.s. reitera la richiesta di sospendere immediatamente tali provvedimenti, che avrebbero come certa conseguenza un inasprimento del malcontento che si sta generalizzando, dato che, per consentire i corsi di formazione e l’organizzazione del soccorso, i CapiTurno stanno richiamando il personale dalle ferie.
Si segnala che la procedura instaurata da codesto Comando è stata viziata sin dall’inizio nella forma: infatti non è stato emanato specifico OdG, impedendo a tutto il personale di venire a conoscenza dell’opportunità di frequentare volontariamente i corsi, ma al contrario inviando lettere personali ad un numero ristretto di lavoratori, senza potere poi nemmeno verificarne con certezza la effettiva ricezione da parte degli interessati. Questo modo di agire da’ l’impressione che si sia voluto deliberatamente “calcare la mano” su quel personale che,agendo i propri diritti, si rifiutò di frequentare il corso NBCR 0-1 fuori dall’ orario ordinario. Si connota quindi più come “provvedimento repressivo” che come reale opportunità di formazione da parte dell’Amministrazione.
Non risulta che il corso NBCR sia obbligatorio; questo Comando ha tenuto la circolare n°6 chiusa nel cassetto fino a che, su sollecitazione della scrivente, alla luce degli eventi internazionali, ha iniziato ad informare il personale, prendendo l’impegno di verificare la possibilità di farlo durante l’orario ordinario. I lavoratori sono poi stati illusi artatamente di essere remunerati per la partecipazione al corso NBCR frequentato fuori turno. Spesso il “corso” si è limitato alla pedissequa lettura della circolare da parte di un Funzionario.
Allo stato dell’arte, questo Comando ha almeno l’80% del personale informato-formato ai livelli 0-1-2, probabilmente alcuni “esperti” fra i Funzionari. Appare quindi inopportuno distogliere ulteriore personale (carente) dalle squadre di soccorso, per inviarlo per una settimana in missione, requisendogli in questo modo il tempo libero, che andrebbe prioritariamente adibito al recupero psico-fisico. E’ stato dimostrato per alcuni lavoratori (purtroppo pochi), che il corso 0-1 si può comodamente attuare durante il turno di servizio, ed il Comando dovrebbe essere in possesso di materiale didattico ed audiovisivi, specialmente per quanto concerne la parte “pratica” del corso informativo, cioè vestizione-svestizione e tecniche di decontaminazione da mettere a disposizione del personale. Probabilmente è altresì disponibile un VHS con l’intervento filmato di un immunologo della AUSL di Ravenna. Qualche Funzionario o Istruttore Professionale potrebbe quindi venire nei turni a rinfrescarci la memoria. Quello che certamente manca in quantità adeguate a garantire il livello minimo di efficacia sia nell’ipotetico intervento non convenzionale, sia per consentire un reale addestramento, sono le attrezzature ed i DPI. Il Ministero ha preferito adottare la strategia del “fumo negli occhi”, attrezzando i pompieri “alla garibaldina”, cosa che ne fa’ veramente carne da macello. In compenso col rilascio del “diplomino” molti si sentono l’animo in pace.
Come ampiamente descritto, non si ritiene possibile né opportuno il provvedimento che il Comando intenderebbe attuare. Nella presente si sono suggerite alcune alternative percorribili che l’ Amministrazione può mettere in campo a costo zero, massimizzando l’efficacia del risultato.
Qualora comunque non si verificasse quanto da noi auspicato, la scrivente o.s. si riserva di intraprendere opportune iniziative di lotta anche eclatanti. Distinti saluti.