"CONDIVISIONE E IMPEGNO DEL CONSIGLIO REGIONALE F. V. G. PER LA PROPOSTA DI LEGGE DI UN UNICO CORPO NAZIONALE DI PROTEZIONE CIVILE, SOCCORSO TECNICO URGENTE, DELLA PREVENZIONE E DELLE EMERGENZE"
In conseguenza alla manifestazione dei VV.F. del 6 dicembre 2012 a Trieste in P.zza Unità d’Italia, venerdì 11 gennaio l’USB Vigili del Fuoco ha incontrato l’Assessore Regionale alle Attività Produttive e alla Sicurezza dott.ssa Federica Seganti.
Sebbene, per la portata degli argomenti, l’interlocutore più indicato sarebbe stato l’Assessore con delega alla Protezione Civile, l’incontro si è dimostrato egualmente ricco di spunti e proficuo.
Dopo una carrellata sulle vessazioni succedutesi negli ultimi tempi sul Corpo Nazionale (progressivo taglio di già esigue risorse, invecchiamento insostenibile del personale operativo e mancanza di adeguato turnover, insopportabile restrizione del sistema pensionistico, ecc.) l’USB ha evidenziato come ad un gran parlare di gestione decentralizzata e di federalizzazione si contrapponga nei fatti un mostruoso crescendo della burocrazia centralistica e dell’incontrastato dominio prefettizio sulle componenti tecniche del Corpo Nazionale.
Realtà che pesano ancor più gravemente sulle specialità di regioni di confine, come Il Friuli-Venezia Giulia, viste come estrema periferia di un impero decadente piuttosto che come laboratori di esperienze con altre realtà e ponti verso una Protezione Civile di stampo europeo.
Non è un caso che i Paesi con noi confinanti (Austria, Slovenia, Croazia, ecc.) non riescano a comprendere la dicotomia tutta italica tra Protezione Civile e Vigili del Fuoco, e non è un caso neppure che il F.V.G. abbia un sistema di Protezione Civile più efficiente di quello nazionale e crescano le iniziative di interazione con i Vigili del Fuoco.
I risultati sul piano della risposta alle emergenze, come dimostrato nella gestione della lotta agli incendi boschivi concretizzatasi negli ultimi anni sono palesi.
La portavoce regionale ha manifestato condivisione con le prospettive da noi presentate e ha garantito l’impegno nel continuare il dialogo con le commissioni competenti ed il Consiglio Regionale.
Sul piano nazionale assistiamo, invece, alla permanenza dell’ idea di un Corpo Nazionale che alcuni, anche sedicenti sindacalisti, vorrebbero di stampo ancor più marcatamente militaristico, simile a quanto visto nel trapassato remoto dei regimi totalitari e una Protezione Civile privatistica espressione del più becero estremismo liberistico.
Per evitare che queste politiche fallimentari riducano ai minimi termini il Soccorso Pubblico occorre guardare altrove come ad esempio mira la proposta di legge indicata da USB per l’istituzione di un unico Corpo Nazionale di Protezione Civile, Soccorso Tecnico Urgente, della Prevenzione e delle Emergenze.