Concorsi truccati, USB: VVF corpo di persone oneste, pronti a costituirci parte civile

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Il Ministero dell’Interno è stato travolto dall'operazione Par Condicio, con i suoi arresti, i suoi indagati, le sue perquisizioni. Una storia che non finirà qui, perché fatalmente l’inchiesta della magistratura sui concorsi truccati porterà con sé altri provvedimenti, strapperà altri veli, scoperchierà altro marciume, anche più in alto di un grado di viceprefetto.


Ma non travolgerà il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, composto per la stragrande maggioranza da uomini e donne onesti, impegnati non soltanto a lavorare per la collettività ma anche a combattere per i diritti, tutti i diritti, troppo spesso negati. Lo stesso vale per USB come sindacato altrettanto onesto. Nel 2017 denunciammo per primi i brogli nei concorsi: fummo per questo querelati e assolti. La magistratura adesso andrà avanti nel suo lavoro e noi aspetteremo l’esito delle inchieste, come parte interessata e, quando sarà il momento, parte civile.


È chiaro che rispettiamo la presunzione d’innocenza, un principio del diritto penale secondo il quale un imputato è considerato non colpevole sino a condanna definitiva, vale a dire sino all'esito del terzo grado di giudizio, davanti alla Suprema Corte di Cassazione. Nel pieno rispetto dell’articolo 27 della Costituzione.

In attesa che altre procure e nuovi sviluppi rischiarino lo scenario, valgano adesso le parole del procuratore della Repubblica di Benevento, Aldo Policastro, sulla capacità criminale degli imputati: «Non abbiamo elementi per poter invalidare i concorsi, ma un dato è certo: c’è chi è stato escluso ingiustamente. È un’organizzazione capace di condizionare non completamente non per una parte rilevantissima le procedure concorsuali. La maggioranza dei concorrenti partecipa onestamente».

 

Coordinamento nazionale Vigili del Fuoco USB