Comunicato stampa
RdB - Slai Cobas Ravenna
La decisione di revocare lo sciopero del pubblico impiego del 15/2 da parte di CGIL-CISL-UIL va contro le mille ragioni che i lavoratori hanno espresso con le lotte contro i provvedimenti economici e sociali del governo Berlusconi che, con le deleghe su licenziamenti, pensioni e fisco, porta un attacco pesante alla condizione di milioni di lavoratori, deleghe che confermano la natura antidemocratica di questo governo che evita persino il fastidio di un dibattito parlamentare sulle questioni cruciali che riguardano tutti i lavoratori di questo paese.
Per la RdB i COBAS i motivi della proclamazione dello sciopero generale del P.I. del 15/2 rimangono tutti visto che il governo e i padroni di Confindustria non hanno alcuna intenzione di fare marcia indietro e il recente accordo-quadro sui dipendenti pubblici lo dimostra. Da questo accordo-beffa si respira una pesante aria di regime coi sindacati-istituzione nel ruolo di puntello sociale nel movimento dei lavoratori. Non dimentichiamo che la revoca da parte dei confederali viene dopo una serie di “sciopericchi”, dopo la farsa di dichiarazioni intransigenti dei dirigenti confederali ( un atto dovuto per la rabbia di milioni di lavoratori , del settore pubblico e delle fabbriche).
Con l’accordo sul P.I. CGIL-CISL-UIL hanno salvato il governo Berlusconi e cancellato la prospettiva dello SCIOPERO GENERALE. Esattamente il contrario di quello che i lavoratori stanno chiedendo!
Ma vediamo cosa prevede l’accordo sul P.I.
1)quello che confederali e governo sbandierano come un successo in realtà è la vittoria della concertazione, quella che con gli accordi del luglio '93, lega gli stipendi all'inflazione programmata che, com'è noto, è sempre al di sotto di quella reale: come fanno a dimostrare di aver difeso il potere d'acquisto degli stipendi con l'aumento medio al netto di 120 mila lire date a rate? E poi, come ha detto il ministro Tremonti, al momento manca la copertura finanziaria che verrà stanziata entro l’anno
2)l’accordo prevede la previdenza complementare per i dipendenti pubblici coi soldi del TFR destinati ai fondi aperti gestiti da banche e assicurazioni o ai fondi chiusi gestiti da CGIL-CISL-UIL
3)hanno firmato anche una clausola che prevede la nullità automatica dei contratti integrativi quando questi sforano i tetti di spesa (viene quindi cancellata, di fatto, la contrattazione integrativa)
4)i fondi stanziati sono le briciole rimaste dal finanziamento per la guerra per finanziare la missione militare in Afghanistan, il governo Berlusconi spende infatti 100 miliardi al mese e 4500 miliardi per nuovi armamenti togliendoli dai contratti, dai fondi per l’occupazione, dalla scuola, dalla sanità e dai servizi sociali.
5) nella scuola taglia l’organico dei docenti, accentua la meritocrazia e apre le porte alle aziende private, trasformando così il sapere a merce; nella sanità taglia posti letto e chiude gli ospedali “improduttivi”.
Questo accordo indebolisce le lotte dei lavoratori. Ma coloro che non intendono piegare la testa possono trovare nei COBAS e nel sindacalismo di base l’unica sponda per far valere le proprie ragioni.
Per questo lo SLAI COBAS e la RdB di Ravenna fanno appello all’adesione allo sciopero del 15/2 e stanno organizzando un pullmann per portare i lavoratori a Roma. Per uno sciopero contro il governo dei licenziamenti e della guerra, per il ritiro delle deleghe, per un vero SCIOPERO GENERALE che mandi a casa il “comitato d’affari” dei padroni : il governo Berlusconi, per il ripristino della scala mobile e contro gli accordi di luglio ‘93
Per contatti e prenotazione posti 388/7451704 333/7731647