Comparto sicurezza: Il De Profundis del Corpo Nazionale
Di fronte ad una deriva di stampo Cilena, la RdB si contrapporrà con tutta la propria forza
Lavoratori,
con la presentazione del disegno di Legge n°2678 del 22 Aprile 2002 ad opera di un Deputato della “Margherita”, on. Carbonella, che vede come cofirmatari, politici di governo ed opposizione come l’on. Massimo D’Alema, si è fatto un altro passo in avanti verso l’inserimento del Corpo Nazionale nel famigerato “comparto sicurezza”.
Infatti, mentre all’articolo 1 si conviene di potenziare l’organico attraverso l’assunzione degli idonei del concorso a 184 posti e successivamente di quello a 173, all’articolo 2 si prevede il passaggio del Corpo Nazionale nel “comparto sicurezza”, la fine del CCNL e le conseguenti riduzioni dei diritti e delle garanzie sindacali previste dalla Legge 300/70. Orbene, da una valutazione di questo DDL, viene definito più chiaramente il disegno della CISL che con grande pervicacia percorre ogni strada per raggiungere l’obbiettivo che si è data. La Margherita non è altro che una longa-manus dei cislini che nella loro incessante opera di lobbing hanno saldato insieme anche settori e personaggi più reazionari dei DS come ne testimoniano le firme di eminenti figure politiche di primo piano. Tale operazione, a nostro avviso, non coinvolge soltanto settori dei DS, ma si estende anche al sindacato CGIL come sembrano testimoniare avvicendamenti di vertice laddove precedenti dirigenti si erano mostrati più sensibili al dialogo con la RdB; operazione politica dal chiaro sapore restauratore che definisce con palmare evidenza la pericolosità della fase politico-sindacale che stiamo attraversando. Una fase che ci vede soli a combattere contro disegni liberticidi e di bieco opportunismo politico, soli a difendere quel poco di diritti e garanzie non ancora conculcate. Le forze in campo che vorrebbero vedere i VVF ridotti ad un asservimento univoco verso il governo ed i vari attori che sperano di costruire altre carriere e posizioni, sono forti e ben organizzate: la strumentalizzazione degli aumenti contrattuali delle forze di polizia ne è un fulgido esempio, cercano di far passare in categoria un ragionamento per cui tutto sarebbe più facile, aumenti economici, riconoscimento professionale etc., se il Corpo nazionale fosse assimilato alle altre forze di pubblica sicurezza. Questo è un ragionamento estremamente pernicioso che presuppone l’annichilimento del Corpo nazionale come servizio sociale pubblico favorendone la progressiva militarizzazione utilizzabile per sedare situazioni di conflitto sociale forte conseguente alle scelte economiche e sociali in parte fatte in parte da fare che gli esecutivi si appresteranno a compiere.
Non è per questa via, che la frustrazione comprensibile ma non giustificabile, di non essere considerati per quello che quotidianamente è la nostra professione, che si può riappropriarsi di quella dignità e di quella professionalità negata.
E’ palese che di fronte ad una deriva di stampo Cilena, la RdB si contrapporrà con tutta la propria forza, ma per far ciò occorre che la categoria acquisisca piena autorevolezza della posta in gioco ed inizi a ritirare il consenso ai sindacati di regime ed a quelli che ora si vogliono dare e rifare una nuova verginità! Dimenticando in fretta quello che per anni hanno continuato a sottoscrivere in termini di accordi devastanti per la dignità del lavoratore.
SCEGLI DI STARE DALLA TUA PARTE, DIFENDI I TUOI INTERESSI, NON FARTI INCANTARE DALLE SIRENE
RAFFORZA LA RdB