COMANDO PROVINCIALE VVF LUCCA. SEDE DI SERVIZIO.
Al Ministro dell’Interno
Sen. Matteo SALVINI
Al Sottosegretario di Stato
Sen. Stefano CANDIANI
Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento
Prefetto Salvatore Mario MULAS
Capo del Corpo Nazionale VVF
Dott. Ing. Fabio DATTILO
Tramite:
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Roberta LULLI
Al responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
dott.ssa Silvana LANZA BUCCERI
Direzione Centrale per le Risorse Logistiche e Strumentali
Ing. Silvano BARBERI
Oggetto: Comando Provinciale VVF Lucca. Sede di servizio.
Egregi,
con la presente intendiamo porre la vicenda della sede VVF di Lucca alla vostra attenzione poiché riteniamo la situazione in essere non più sostenibile. Crediamo, anzi siamo convinti, che Codesta Amministrazione Centrale non abbia prestato le dovute attenzioni ed agito tempestivamente affinché venissero meno le problematiche qui di seguito riportate e che anche in ambito locale, negli anni passati, non sia stata gestita in maniera efficiente ed efficace considerato appunto la situazione attuale in cui è costretto a lavorare il personale operativo, amministrativo e direttivo. Solo negli ultimi mesi, con l’attuale Dirigente, è stata presa coscienza dello stato delle cose e sono state prese iniziative mirate e concrete.
Dal Marzo 2018 la sede ha subito dissesti, rotture di impianti, malfunzionamenti che hanno portato all’interdizione all’uso, per criticità strutturali, di parti della struttura comportando l’inagibilità degli spogliatoi, dei bagni e dei locali camerate. I lavoratori furono costretti a pellegrinaggi in altri locali, spostando tutti gli arredi, gli armadietti, i propri DPI e tutto il necessario per far fronte alla "emergenza" che si era venuta a creare. In seguito le necessarie verifiche tecniche strutturali hanno evidenziato problematiche di sicurezza anche in altre zone della sede, costringendo ad evacuare stanze e locali non più utilizzabili.
Successivamente sono state installate, con il contributo dei lavoratori del comando, alcune isole abitative del modulo Colonna Mobile con relativi servizi, adibite a camerate e spogliatoi per far fronte alle esigenze logistiche del personale.
Ad oltre un anno di distanza da questi eventi, che hanno costretto i lavoratori ad operare in condizioni difficili dal punto di vista della sicurezza personale legata al Dlgs 81/08, oltre alla difficoltà di interagire con le mansioni connesse al soccorso tecnico urgente, si è iniziato da parte della proprietà, la Provincia, ad allestire un cantiere (termine dei lavori 150 gg ) il quale promette opere di ripristino e consolidamento tali, stando a quanto pubblicamente affermato dalla Provincia stessa, atte a ripristinare completamente la funzionalità dell’immobile e di tutta la sede.
Peccato che appena terminate le operazioni di allestimento del cantiere, durante i lavori di rimozione della copertura in laterizio delle falde del tetto da parte di personale della ditta aggiudicataria dell’appalto, all’interno del locale cucina, sia crollato al suolo, per fortuna senza conseguenze per il personale addetto al momento all’opera, un tubo in eternit dal soffitto. Tubo apparentemente non più in uso ma comunque ancora all’interno della cucina presumibilmente contenente fibre di amianto, accadimento che ha determinato un intervento di soccorso tecnico urgente in autotutela da parte dei VVF nella loro stessa sede!
Questo ulteriore episodio ha causato la chiusura completa anche dei locali cucina e mensa e, previo accordo con la ditta appaltatrice del servizio di ristorazione, l’invio del personale avente diritto al pasto presso un ristorante esterno alla sede VF con i disagi connessi al raggiungimento del luogo con i mezzi di soccorso. La richiesta del Dirigente Provinciale di allestimento di una cucina della Colonna Mobile Toscana, per porre rimedio alla prevista interruzione dell’uso dei locali cucina e mensa a causa dei prossimi lavori di ristrutturazione ha visto giungere i moduli richiesti (di pronto impiego) in pessime condizioni di manutenzione ed in condizioni igienico-sanitarie tali da renderli non idonei al loro pronto impiego.
Ci viene da chiederci cosa sarebbe potuto accadere se tali moduli fossero dovuti essere utilizzati per il pronto allestimento di un campo base per una calamità.
Tutta questa situazione, protratta nel tempo, merita adesso una attenzione ed una analisi della situazione, in ambito nazionale, al fine di trovare modalità adeguate, rapide ed efficaci per riportare a normali condizioni di lavoro come deve essere per la sede ed i lavoratori di un comando provinciale dei Vigili del Fuoco nel 2019, in uno stato membro e fondatore della Unione Europea.
Sono tre i punti salienti che intendiamo denunciare con questa nota al Dipartimento, successivamente con le modalità ed attraverso iniziative sindacali che riterremo opportune.
-Il primo aspetto da sottolineare è quello relativo alla sicurezza ed alla tutela della salute dei lavoratori che sono stati costretti per un anno intero, 365 giorni e 365 notti, e comunque fino al termine dei lavori a condizioni lavorative non proprie del Dlgs 81/08, con rischi per la salute sia immediati, attraverso infortuni e possibili esposizioni a agenti esterni, sia per rischi della salute in fattori fisici e biologici e per l’esposizione dei lavoratori protratta nel tempo e con possibili conseguenze anche a distanza di molti anni.
Stiamo parlando di una Sede Centrale di un Comando Provinciale con circa 100 lavoratori operativi, più le decine di lavoratori SATI e tutto il personale funzionario e direttivo. Lavoratori costretti in locali non adeguatamente climatizzati, con un impianto di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria non rispondente alle necessità previste, non adeguatamente isolati da agenti esterni, come per esempio i gas di scarico degli automezzi in moto sul piazzale senza un impianto di aspirazione e abbattimento dei fumi funzionante ed efficace, tanto che nel recente trascorso si sono verificate infiltrazioni di monossido di carbonio all’interno delle camerate (poste sopra l’autorimessa). Parliamo di servizi igienici, indispensabili a fine turno e talvolta a fine intervento, non adeguatamente climatizzati e isolati, con condizioni igieniche non adeguate al tipo di lavoro dei VVF, infiltrazioni di acque piovane dai tetti, caduta di intonaci all’interno delle camerate e dei bagni, muffe sulle pareti ed i soffitti.
-Il secondo aspetto da evidenziare è legato strettamente al primo, cioè le pessime condizioni dei luoghi dei lavoratori che possono influire sulla adeguata risposta al soccorso tecnico urgente. Alla modalità di risposta in termini di tempo di vestizione, cambio tuta, posizionamento degli automezzi e collocazione dei DPI personali, ubicazione di uffici e strutture legate al soccorso, con conseguente aumento di tempi e qualità di risposta al soccorso.
-Il terzo aspetto, non ultimo in ordine di importanza, è imputabile ai costi sostenuti dalla amministrazione VVF in relazione al canone di locazione di una struttura di proprietà della Provincia. Struttura con un costo di affitto di 245.156 euro/anno che ci risulta siano stati sempre corrisposti dal CNVVF alla Provincia di Lucca. A fronte dei corretti e puntuali pagamenti di un canone di affitto così consistente, considerando la struttura e lo stato di fatto in cui versa, si capisce semplicemente da una analisi a vista che la manutenzione straordinaria, spettante all’Ente proprietario, non sia stata mai messa in atto negli anni trascorsi. Anche in questo anno, oramai passato, nonostante l’interdizione all’uso di una ingente metratura dei locali, (camerate in primis) non ci risulta che la Codesta amministrazione abbia sospeso o ridotto in proporzione l’importo del canone di locazione. Considerato che il preventivo di spesa di riparazione della proprietà, che comunque non risolverà completamente le problematiche, è di circa 400.000 euro possiamo affermare che la ristrutturazione sia stata finanziata, attraverso la corresponsione dei canoni di locazione completamente dall’amministrazione VVF.
Questo aspetto, comprensivo anche del ripetuto pagamento negli anni dei canoni di affitto dovuti, per una sede come quella di Lucca, è oggetto di riflessione. Così come gli ingenti costi per la fornitura di gas metano utilizzato per il riscaldamento causati dalla scarsissima resa termica dell’impianto i cui elementi riscaldanti e la tipologia di tubazioni di collegamento sono altamente dispersive del calore che uniti alla mancanza di un efficace sistema di rilevazione delle temperature mantengono costantemente accese le caldaie a gas. Anche questo è sperpero di denaro pubblico.
Chiediamo perché non sia stata presa in considerazione anni prima l’idea di costruire una sede VF adeguata, conforme alle esigenze, ubicata in una zona strategica, magari utilizzando fondi derivanti da risparmi di canoni e legati al risparmio ed efficientamento energetico. Chiediamo anche di ricevere comunicazioni in merito all’inserimento del Comando di Lucca tra quelli per i quali è stata programmata la realizzazione di una nuova sede.
Alla luce di quanto esposto siamo a richiedere risposte celeri ed adeguate alle esigenze dei lavoratori e della efficacia ed efficienza del dispositivo di soccorso.
Questa organizzazione sindacale si batterà in ogni sede adottando le forme ritenute più opportune per denunciare questa grave situazione e l’incapacità della amministrazione del Dipartimento CNVVF a dare risposte certe, adeguate ed efficaci alla risoluzione delle problematiche in essere.
Cordiali saluti.