Circeo: 18.5.2002 era possibile un intervento diverso?
Comunicato stampa del coordinamento provinciale RdB di Roma
Esprimere giudizi su di un intervento in cui non si è presenti è sempre un errore perché solo chi è sul luogo conosce gli innumerevoli fattori da considerare prima di assumere decisioni.
È’ altrettanto importante comunque, dopo aver raccolto il maggior numero di informazioni possibili ed elementi utili, riflettere per formulare delle considerazioni atte ad un miglioramento o al superamento delle difficoltà incontrate da chi ha operato, senza schierarci, affinché ognuno possa fare una costruttiva autocritica delle proprie azioni e smetterla di accusare gli altri di inefficienza tanto per scaricarsi la coscienza.
I Vigili del Fuoco assicurano su tutto il territorio nazionale il soccorso tecnico urgente, ma in un paese come l'Italia dal territorio così vario morfologicamente è impensabile che una sola figura professionale sappia, possa o debba intervenire con la massima efficienza nei diversi scenari.
All'interno del Corpo Nazionale sono stati istituiti dei gruppi di personale specializzato come i sommozzatori, gli elicotteristi, i portuali e negli ultimi anni i SAF (Soccorritori Speleo Alpino Fluviali) figure appunto in grado d'intervenire anche in zone impervie.
L'amministrazione da diversi anni ha regolamentato con circolari l'organizzazione del settore SAF presso i Comandi Provinciali con buoni risultati, ma un discorso a parte merita la situazione del Lazio dove il coordinamento regionale delle attività SAF, attribuito all'Ispettorato Regionale dei Vigili del Fuoco di fatto non c’è e quindi neppure quello delle figure "2B" (livello massimo di specializzazione SAF) aventi mansioni di elisoccorritori.
Ancora più grave è la situazione nel Comando Provinciale di Roma, perché senza nessuna logica ed ignorando le direttive ministeriali, i vari specialisti SAF sono stati dislocati in turni e sedi diverse comportando in caso di intervento tempi di allertamento lunghissimi.
Addirittura nei mesi scorsi molti operatori SAF in servizio al Comando di Roma, in possesso della qualifica di elisoccorritori, si erano resi disponibili a prestare servizio presso il Nucleo Elicotteristi VVF di Ciampino in modo di assicurare un servizio continuativo ed efficiente di elisoccorso ma l’amministrazione è rimasta completamente sorda a tale proposta.
Sabato, al Circeo, a bordo dell’elicottero dei Vigili del Fuoco non era presente nessun elisoccorritore SAF 2B, l’intervento è stato tentato solo grazie alla volontà di tutti i presenti sul posto, in particolare il personale elicotterista del C.N.VV.F. che per le manovre effettuate ha corso non pochi rischi.
Le innumerevoli difficoltà, dovute a nostro avviso all’inadeguatezza dell’organizzazione trae origine dalla superficialità con cui determinate materie vengono affrontate dai diretti responsabili, portano all’insuccesso dell’opera di soccorso o come nei fatti recenti di via Ventotene o quella di Monte Gennaro a tragedie altrimenti evitabili.
Come operatori Vigili del Fuoco sappiamo che si poteva fare di più, ma se l’amministrazione non attua le regole che essa stessa emana continueremo ad assistere a tragedie che, oltre al dolore dei familiari e degli amici delle persone colpite, innescano inutili polemiche e rimpalli di responsabilità che lasciano i cittadini sempre più disorientati.