Chi ha paura dei Discontinui?
Lavoratori,
come sapete la nostra Organizzazione Sindacale è l'unica ha trattare i Discontinui per quello che realmente sono e cioè dei lavoratori.
Ciò comporta non solo doveri ma anche diritti, come quello ad essere rappresentati. La nostra O.S. è infatti impegnata a costituire al fianco dei coordinamenti permanenti quelli dei Discontinui-prercari. Accade quindi che i precari da soggetto passivo dipendente cioè da scelte altrui diviene grazie ad USB, soggetto attivo che torna a scrivere il proprio destino, questo è reso possibile nominando dirigenti sindacali questi lavoratori che di conseguenza si recano di volta in volta nei tavoli contrattuali con l'amministrazione.
Questo evento che per noi è assolutamente normale, crea però non pochi mal di pancia. La cosa più eclatante che a sollevare questioni di legittimità verso la presenza dei precari nei vari tavoli non è l'amministrazione, ma bensì udite udite: le altre organizzazioni sindacali, tutte nessuna esclusa.
Questa cosa che ha dell'incredibile, ci fa capire quanto tali organizzazioni siano ormai sfacciatamente reazionarie.
Abbandonate tutte le prerogative sindacali, si sono lanciate in una folle corsa che li ha gettati nelle braccia del padronato divenendone sia complice che avvocato difensore. Troppo spesso in sintonia assecondano l'amministrazione su ogni scellerata scelta, addirittura assumendo posizioni ancora più conservatrici come quella di dimostrare insofferenza verso tali lavoratori, posizione in linea con quella dell'amministrazione che precarizza e vessa questi lavoratori proprio partendo dalla deleggittimazione del loro status di precari.
E' ormai chiaro che tali organizzazioni smessi i panni di sindacato si sono trasformati in qualcos'altro, quando società di servizi, quando in becere corporazioni.
I lavoratori lo hanno capito e stanno disdettando in massa le loro tessere, perché le condizioni di vita e di lavoro non si risolvono con la concertazione e la cogestione di pseudo sindacalisti asserviti, ma come la storia insegna i diritti e le conquiste passano come il filo attraverso la cruna di un ago, attraverso il conflitto e la lotta. Ci sono interessi ed interessi, e quelli dell'amministrazione non convergono mai, guarda caso con quelli dei lavoratori, benché qualcuno pensa di farci credere il contrario.