CENTRI NAZIONALI FORMAZIONE: CHIUSO PER FERIE

…E’ come un film già visto, gli avvenimenti si ripetono

Milano -

Cosi come ad ogni mobilità che coincide sempre a ridosso delle licenze estive o come in questo caso nel periodo pasquale, al solito si creano enormi difficoltà. In particolare l’insano metodo del Dipartimento centrale per la Formazione, che questa O.S. ha più volte denunciato, riguardo alla mancata abilitazione alla guida del personale di nuova assegnazione, che costringe il Comando ad organizzare corsi anche in periodi festivi, per rimediare alle inadempienze delle SFB le quali, in tali circostanze, potranno tranquillamente chiudere o ridurre al minimo le proprie attività, senza preoccuparsi del servizio di soccorso alla popolazione!... tanto che gli frega a loro?  

Certamente un Comando come Milano, non può permettersi di ridurre il proprio dispositivo e per farlo chiede ovviamente sacrifici al personale, in questo caso ad autisti e istruttori, riducendo le licenze per correre ai ripari all’assurda assegnazione degli autisti “spatentati” dopo oltre 6 mesi di corso. La figura dell’istruttore, che per il nuovo responsabile della formazione nazionale risulta in numero più che sufficiente (vedi nota allegata), smentendo quanto invece condiviso in una riunione centralizzata ad alto livello, nella quale si  evidenziava il problema periferico e avanzava la necessità di organizzare corsi regionali per il 2008, almeno nei comandi, come appunto Milano, dove la mobilità avrebbe creato notevoli problemi.  

Il Comando conscio di tale ed evidente anomalia ed in relazione alla carenza di autisti , ha organizzato un corso per colmare le carenze di autisti utilizzando il personale istruttore patenti terrestri  al di fuori dell’orario di lavoro, (vedi nota allegata ), soluzione che la RdB non condivide, ma che certamente ridurrà il  disagio al personale istruttore, almeno sotto l’aspetto economico, in quanto sarà retribuito con diaria straordinaria in alternativa , all’iniquo compenso che avrebbe percepito transitando a servizio diurno di 1,98 euro lordi per le 36 ore settimanali, al quale vanno detratte  le indennità di turno. La RdB ha sempre chiesto l’aumento del numero degli istruttori, per sopperire alle carenze dei centri nazionali per la formazione, consentendo così di poter gestire i corsi nel turno di servizio, mantenendo una costante formazione e informazione , su questo importante settore,  riducendo anche le gravi situazioni, che periodicamente coinvolgono autisti ed automezzi.  

Questa O.S. si stupisce di come il nuovo Capo Dipartimento non riesca a comprendere le problematiche operative di molti comandi, che subiscono un periodico svuotamento delle professionalità, in particolare di autisti, fondamentali per l’operatività e la visibilità del Corpo Nazionale. E’ incomprensibile il fatto che un suo diretto collaboratore, neghi con leggerezza le evidenti difficoltà che si creano sistematicamente ad ogni mobilità! Ogni lavoratore del CNVVF che consideri ancora importante la componente professionista, non può che considerare assurda la proporzione di “1 istruttore ogni 200 VVF”, formuletta che forse potrebbe funzionare se i centri di formazione nazionale fossero efficienti e svolgessero completamente la loro opera di formazione.   Siccome così non è, è conseguente che in molte regioni/comandi, in particolare del nord si creano le condizioni affinchè la componente volontaria VF o di protezione civile, può sostituire, la componente professionista (vedi Torino) e magari condurre mezzi di soccorso, con abilitazioni ottenute solo con qualche ora di corso.  

Fatte queste considerazioni, che difficilmente anche un COMANDANTE che opera o ha operato in una regione del nord potrebbe non condividere, non rimane che dare voce al malcontento che rileva il preludio dello smembramento del sistema professionistico a favore di quello volontario e, visti anche i recenti esempi, non è detto che verrà proposto  l’utilizzo degli autisti volontari per situazioni create da dirigenti che, a parole dicono di rappresentare la professionalità del Corpo Nazionale, ma nei fatti lo stanno ridimensionando il ruolo della componente permanente.