BOLOGNA 2 AGOSTO 1980

Bologna -

La USB Vigili del Fuoco è in piazza 33 anni dopo la strage della stazione di Bologna per ricordare le vittime e per ricordare a tutti noi che la democrazia è un bene irrinunciabile, che lo stragismo, la stagione dei complotti non è poi così lontana, sono passati decenni ma ancora la verità è offuscata dal segreto di Stato. La sola verità evidente sono gli 85 morti e i 200 feriti, la verità è che ancora nemmeno l’indennizzo da parte dello Stato ai familiari, la verità è che tutti gli anni la passerella dei politici a promettere che si impegneranno per ottenerla, ma poi….. il nulla. Noi Vigili del Fuoco quel maledetto giorno c’eravamo tra il fumo e la polvere a soccorrere chi era sotto quella coltre di macerie e detriti, a soccorrere chi vittima di un vile atto, inutile per quanto barbaro. Anche noi dunque vogliamo la verità su quanto accaduto, lo vogliamo come Pompieri, come cittadini. Invece la cronaca di oggi in molti giornali e in molte TV è dominata dalle solite vicende giudiziarie di un vecchio leader che gioca alla vittima predestinata, contornato da una claque di deputati e senatori che giocano con le parole libertà e democrazia, non capendone minimamente il senso e non contribuendo realmente a garantirle al proprio popolo. Oggi in occasione di una ricorrenza importante come quella di Bologna, chiediamo a tutti i lavoratori, di tornare ad indignarsi, per la pochezza della nostra classe dirigente, per le menzogne che da decenni ci propinano come verità, per la poco tutela che lo Stato garantisce ai propri cittadini. Chiedete alle famiglie delle vittime della “Stazione di Bologna” se si sentono di vivere in uno stato di diritto!

 Il diritto appunto, la memoria come strumento di conservazione dei diritti di noi tutti, dimenticare significa perdere non solo una parte della nostra storia, della nostra vita, ma significa perdere una parte dei nostri diritti.