AUDIZIONI BANDA MUSICALE IN CORSO

Nazionale -

Lavoratori,

ecco che i nodi vengono al pettine. Le audizioni per l’accesso alla banda musicale del CNVVF sono aperte ufficialmente, ed in fase di svolgimento.

In barba alle disposizioni (ricordiamo che la banda musicale è solo nominata nel DL.217, ma è priva di statuto e relativa normativa interna), a tutti quei precari che aspettano la stabilizzazione per essere assunti… la banda, quindi l’amministrazione centrale, fa ciò che vuole!!!

Mentre si sta scrivendo, proprio in questo momento si sta procedendo alla destrutturazione del diritto al lavoro. Le audizioni per la Banda musicale non erano imminenti ma dietro l’angolo, nascoste a chi chiede la divulgazione di un diritto costituzionale da un’omertà inspiegabile di questo dipartimento.

Cosa si ha tanto da nascondere se si crede di essere nella certezza del diritto ?

Siamo in possesso del documento di convocazione venuto a noi in modi a dir poco da servizi segreti, la prima cosa che si nota per gli addetti ai lavori è, come al solito, argomentazioni carenti ed assolutamente prive di documentazioni da noi richieste (piante organiche, la costituzione della banda stessa, ecc.), la conclusione è che tali motivazioni portate a giustificare questo castello di sperpero di soldi del dipartimento non trova un solo straccio di motivazione che ci porti ad essere bonari, ma anzi, diciamo che questa iniziativa è lesiva della dignità di qualsiasi lavoratore musicista orchestrale che voglia ottenere un vero confronto e non una mera disposizione mascherata ad arte.

Questo porta con se molti interrogativi e dubbi, non solo per l’illegittimità di un intervento che deroga ad ogni nostro ordinamento (DPR 76/2004, DL 139/2006, DPR 64/2012 e la L 252), ma proprio nel merito stesso delle modalità di reclutamento ed i conflitti di interessi che si possono venire a creare si notano nepotismi e azioni vessatorie verso i precari, giustificati e coperti dall’amministrazione.

Tutto ciò non può e non deve rimanere inosservato, ne va della legittimità dei lavoratori, non solo come caso singolo, ma come “modus operandi” che si sta espandendo a macchia d’olio in questo paese in crisi, dove derogare ogni diritto umano di lavoratore è diventato merce di scambio senza trattativa per chi purtroppo si trova a doverne rinunciare, un ricatto viscido e degno di una società medioevale.